Due milioni di danni per l’omicidio d’Isabella
La richiesta della famiglia della segretaria uccisa e il cui corpo è scomparso Per Freddy Sorgato, la sorella Debora e Manuela Cacco chiesto l’ergastolo
di Carlo Bellotto
CAMPONOGARA. Due milioni di euro. È questa la richiesta di risarcimento che l’avvocato Gian Mario Balduin è pronto a chiedere in solido ai tre imputati, i fratelli Freddy e Debora Sorgato e Manuela Cacco per l’omicidio di Isabella Noventa. Un ristoro che il legale pretenderebbe in caso di condanna. Nel maggio scorso proprio il fratello della donna, Paolo, si era detto disponibile a rifiutare qualsiasi cifra di risarcimento pur di sapere dove fosse il corpo della sorella. Per poter dare una degna sepoltura alla donna e porre fine alle pene dell’anziana madre. Nel maggio scorso gli avvocati di Freddy, Giuseppe Pavan e Massimo Malipiero, avevano proposto di cedere proprio la proprietà della villa di via Sabbioni ai Noventa come parziale risarcimento del danno, una proposta che fu rispedita al mittente, troppo esigua.
Presentarsi all’udienza preliminare il primo febbraio prossimo con una offerta risarcitoria, anche parziale, consentirebbe la concessione di una attenuante nella quantificazione di una pena. Lo prevede l’articolo 62, comma 6, del codice penale, in merito alle circostanze attenuanti speciali che alleggeriscono il reato.
Una richiesta risarcitoria al terzetto, è pronto a chiederla anche l’avvocato Ernesto De Toni, che assiste l’ex marito di Isabella, Piero Gasparini: 50 mila euro. Una cifra sensibilmente minore rispetto ai famigliari di Isabella, considerato che la coppia si era separata nel 2010 dopo un legame durato vent’anni. Proprio pochi giorni fa in una intervista ad un settimanale, l’uomo ha ipotizzato che l’omicidio dell’ex moglie sia stato un agguato organizzato da alcuni esponenti dell’ex Mala del Brenta.
L’avvocato Balduin poche settimane fa aveva già auspicato per i tre imputati l’ergastolo «non solo per quello che hanno fatto, ma anche per quello che hanno omesso di dire che ha portato, seppur indirettamente alla morte di un sub delle polizia». Chiara la reticenza sul dove sia finito il corpo della vittima.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori