Oggi l’ultimo saluto a Elena giorno di lutto a Sottomarina
La ragazza di 28 anni travolta e uccisa la notte di Natale: alle 15 i funerali nella chiesa di Santo Spirito Ieri è rientrato dall’America il fratello. Secondo i rilievi dell’autopsia fatale il trauma cranico

SOTTOMARINA. Si svolgeranno oggi alle 15, nella chiesa di Buon Pastore, i funerali di Elena Boscolo Contadin, la 28enne investita e uccisa, la notte di Natale, mentre attraversava la strada, in via da Verrazzano, insieme al suo fidanzato. I giorni trascorsi dal momento della tragedia sono serviti a permettere il ritorno in Italia del fratello di Elena, che vive e lavora negli Stati Uniti, e agli adempimenti legali connessi alla sua morte, primo fra tutti l’autopsia, che si è svolta mercoledì pomeriggio. Le prime risultanze parlano di un importante trauma cranico, come causa di morte, oltre che di massive lesioni interne ed esterne che hanno contribuito all’infausto esito finale, nonostante i soccorsi, massaggio cardiaco e respirazione artificiale, praticati immediatamente dopo l’incidente da un’amica di Elena che si trovava sul posto, perché l’aveva accompagnata, di ritorno da una cena natalizia, insieme al cugino del fidanzato.
L’autopsia, però, non ha permesso ancora di stabilire con certezza se la 28enne sia stata sbalzata lontana dall’urto con l’automobile o se sia stata “agganciata” in qualche modo e trascinata per alcuni metri. Di conseguenza neppure la velocità dell’auto al momento dell’investimento è certa ma, sicuramente, è stata sufficiente a causare la morte della ragazza. Quasi illeso, invece, il fidanzato, per il quale non è stato neppure necessario il ricovero la notte dell’incidente.
Il terzo “protagonista” della triste vicenda, l’investitore, è un 23enne che, tra l’altro, conosceva la coppia o, almeno, il fidanzato di Elena che lavora come agente di una ditta di commercio di bibite all’ingrosso che rifornisce la pizzeria in cui il 23enne fa il cameriere. Un intreccio di persone e destini che ha profondamente colpito l’opinione pubblica, causando divisioni, nei giudizi sui comportamenti delle varie persone, rimbalzate e amplificate dai social network. Particolare attenzione è stata riservata al comportamento del 23enne che, subito dopo l’investimento, ha proseguito la sua corsa per portare la macchina sotto casa ed è, quindi, ritornato sul luogo dell’incidente e lì, sentito come possibile testimone dai carabinieri, dopo alcune esitazioni, ha confessato le sue responsabilità.
Per qualcuno è stata una fuga, per altri la comprensibile reazione a uno stato di shock e di spavento per quanto era appena accaduto. A difendere il ragazzo da certe critiche dell’opinione pubblica era intervenuta anche la madre che aveva fatto presente che anche la sua famiglia, al di là di qualsiasi giudizio verrà emesso dalla magistratura, è rimasta moralmente distrutta dall’episodio. Un coacervo di sentimenti che troverà espressione anche nella cerimonia funebre di oggi pomeriggio.
Diego Degan
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