«Non vogliamo vendere il Casinò ma serve una ristrutturazione»
Brugnaro si promuove: abbiamo ridotto i direttori, arrivano le prime idee vincenti dal personale Poi ammette: «C’è ancora molto da fare». Soddisfatto per i rapporti con Zaia, ringrazia il governo
di Alberto Vitucci
«C’è ancora molto da fare ma il cambiamento si vede. Ci vuole un po’ di fede in più. Un’idea collettiva di futuro». Il sindaco Luigi Brugnaro traccia il bilancio di fine anno. Si promuove con lode. Anche se ammette «di aver fatto degli errori».
Annuncia l’imminente ristrutturazione del Casinò. Conferma che non tutti i precari saranno assunti ma «solo quelli di cui l’amministrazione ha bisogno». Rilancia il ruolo di porto e aeroporto, ricorda la Biennale e Klimt a Mestre, la copertura del buco del Lido. «Chi si loda si sbroda», attacca il sindaco con la giunta al gran completo schierata intorno a lui, «ma le cose fatte sono talmente tante che non le possiamo raccontare tutte».
Delibere. «Il 29 dicembre siamo tutti qui a lavorare, e questo è un segnale. Nel 2016 abbiamo fatto 46 sedute di giunta, con 439 delibere, 852 ordinanze sindacali, 2116 determine, cioè provvedimenti firmati dai dirigenti».
I compensi. «Io lavoro agratis», dice Brugnaro, «ho deciso di devolvere il mio stipendio al fondo di solidarietà del Comune. Così dal primo gennaio sarà anche per gli assessori, che doneranno il 10 per cento della loro retribuzione. I consiglieri delegati invece lavorano senza compensi. Dal primo gennaio finiscono le sanzioni per lo sforamento del Patto di Stabilità, quindi i compensi degli assessori non saranno più ridotti.
Casinò. «Non vogliamo vendere il Casinò. Ma nei prossimi giorni convocheremo il sindacati per illustrare loro il piano di ristrutturazione. Unica strada per salvare l’azienda. Ci sono abitudini e incrostazioni che dobbiamo cambiare».
Veritas. «Può diventare una delle più grandi società industriali della Regione. Ringrazio per il lavoro fatto l’amministratore Razzini e tutti i lavoratori per aver portato avanti il progetto della Sifa e della depurazione».
Rapporti istituzionali. «Con Luca Zaia ho un ottimo rapporto. Cercano sempre di mettermi contro la Regione ma non ci riusciranno. Io sono governativo, collaboro. Se la Regione non ci dà le deleghe sull’Urbanistica dico che è sbagliato. Ma alla fine per me è lavoro in meno... Un grazie al governo per il Patto firmato con Renzi una settimana prima del referendum («Soldi che sono stanziati e stanno già arrivando»). «Ringrazio anche il ministro Galletti per quello che sta facendo per Marghera. Un lavoro che va avanti da un anno».
Referendum. «Ribadisco che sarebbe una iattura. Sarebbe assurdo spaccare una città già incasinata. Al contrario, dobiamo allargare la Città Metropolitana.
Macchina comunale. Abbiamo fatto l’anticorruzione ma anche ridotto i direttori da 23 a 11, i dirigenti da 76 a 56. Nominate le P.o e adesso tocca ai funzionari Uoc. Chiaro che qualche mal di pancia arrivi, in 20 anni non si era mai fatto.
Idee vincenti. Su 500 candidati interni 380 ci hanno presentato idee vincenti. Questa è la nostra idea del Comune: dobbiamo far fruttare il patrimonio, come fossimo unprivato
Municipalità. Non abbiamo mai inteso tagliare spazi di democrazia. Abbiamo trovato una situazione aggrovigliata e abbiamo dovuto azzerare tutto. Ma adesso le deleghe torneranno. In ogni caso non abbiamo tagliato servizi né ridotto lo stato sociale. Con un richiamo di dipendenti: Non possono confondere l’attività di partito o di sindacato con il pubblico servizio».
Immigrazione. «I cittadini ci hanno chiesto più ordine e ci stiamo provando: non possiamo accogliere tutti, il governo su questo sta sbagliando».
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