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«Potrà diventare un campus universitario»

Cesare Castelli è il presidente della Fondazione che gestirà la struttura: «Stiamo cercando fondi»

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L’episodio di ieri riaccende le paure: un maxi albergo al Forte? «Finché io sono il presidente della nuova Fondazione non si farà, i nostri obiettivi sono altri, forse una foresteria per gli studenti». Cesare Castelli, confermando quanto già affermato in altre occasioni da Brugnaro, risponde così alle preoccupazioni più insistenti sul futuro di Forte Marghera. Lo fa smarcandosi completamente dallo sgombero di ieri mattina: «Ci coinvolge di riflesso nell’ambito del necessario passaggio di consegne» spiega «Ma riguarda esclusivamente un contenzioso tra il Comune e Marco Polo System».

Romano, ex commissario prefettizio della Provincia di Venezia, poco meno di un anno fa Castelli è stato nominato, da Luigi Brugnaro, presidente della Fondazione Forte Marghera. Nei piani della nuova giunta è questa la società a cui il Comune affida il compito di gestire e valorizzare, nella sua interezza, il compendio delle storiche strutture militari alle porte della laguna, tra il parco di San Giuliano e la Darsena di Mestre. Nel cda siedono anche l’avvocato Stefania Borga e Diego Semenzato. Con la delibera del 14 aprile scorso, la giunta Brugnaro ha decretato ufficialmente il subentro della Fondazione alla Marco Polo System nelle attività di gestione del Forte. Cos’è stato fatto fino ad oggi e cosa si farà? «Ora attendiamo, dopo lo sgombero, che la gestione prevista dallo statuto diventi effettiva», risponde Castelli. «Come fondazione in questi mesi ci siamo concentrati nell’organizzare nuovi rapporti istituzionali e nel trovare fondi».

Il forte, nell’era Brugnaro, punta ad essere interamente riqualificato e a trasformarsi in una sorta di campus universitario: «Noi lo immaginiamo così», spiega Castelli, «stiamo dialogando con Ca’ Foscari, Iuav, Soprintendenza, Fondazione di Venezia e altri soggetti. Le due casermette sono già state inserite all’interno del progetto Art bonus del Ministero dei Beni culturali, che prevede ingenti crediti d’imposta per società che si impegnano nella riqualificazione di beni architettonici storici. Abbiamo elaborato un nuovo prezziario per i canoni d’affitto degli spazi attualmente gestiti da altre associazioni. Grazie ad un accordo con il demanio, presto sarà percorribile il sentiero dal forte, per via Torino, fino alla fermata del tram. Vogliamo garantire percorsi pedonali e una nuova fruizione del forte 365 giorni all’anno. La fase di avvio è ostica, ma stiamo lavorando con impegno». (m.m.)

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