La ripresa continua ma è ancora debole
Aumentano le nuove imprese e si ricudono cessazioni e fallimenti grazie al turismo, ai trasporti e alle esportazioni
di Gianni FavaratoLa modesta ripresa produttiva iniziata l’anno scorso “tiene”, ma le imprese dei 44 comuni dell’area metropolitana di Venezia – secondo i dati semestrali della Camera di Commercio di Venezia (accorpata recentemente a quella di Rovigo) – sono ancora ben lontane da recuperare quanto hanno perduto con la grande crisi globale iniziata alla fine del 2008.
Le imprese. Al 30 giugno 2016 sono 99.678 le localizzazioni registrate nell’area veneziana, di cui 77.488 sedi d’impresa e 22.190 unità locali (stabilimenti, filiali, ecc.). Va chiarito che solo «l’87,9% delle sedi d’impresa registrate risulta attivo, mentre il 7,5% non ha ancora dichiarato l’inizio attività, il 2,8% è in scioglimento o in liquidazione e l’1,7% ha procedure concorsuali in atto». Nel periodo gennaio-giugno 2016 si sono registrate 2.826 iscrizioni di nuove imprese a fronte di 2.483 cessazioni: la differenza tra questi due valori ha determinato un saldo positivo pari a 343 unità. Si conferma anche nei primi sei mesi di quest’anno il costante aumento delle sedi d’impresa straniere, che raggiungono quota 7.030, pari al 10,3% sul totale delle sedi attive, con un incremento del +5,7% rispetto al secondo trimestre 2015.
Pure le impresa con titolari sotto i 35 anni di età hanno ripreso a crescere dopo 4 anni di continua contrazione con una variazione +0,5%. In diminuzione, invece, i fallimenti che nel primo semestre di quest’anno hanno interessato 107 imprese, contro le 124 del 2015. Nell’artigianato continuano elementi di sofferenza, pur aumentando le sedi d’impresa della categoria a livello trimestrale (+0,3%), il raffronto con il 30 giugno 2015 è negativo, con una differenza di -156 sedi.
L’occupazione. Nella provincia di Venezia è in diminuzione il numero di ore di cassa integrazione e anche delle aperture di procedure di crisi che nel I semestre 2016 hanno riguardato 62 imprese contro le 107 dello stesso periodo del 2015 (-42,1%). Gli inserimenti in lista di mobilità (licenziamenti collettivi) a seguito di licenziamenti collettivi sono stati 379 contro i 945 del I semestre 2015. In diminuzione sono le cessazioni di contratti di lavoro dipendente (-6,8%) e anche le assunzioni (-7,8%), in frenata dopo la riduzione delle agevolazioni fiscali.
Il volano del turismo. I dati positivi arrivano dai settori che sono la cinghia di trasmissione dell’economia veneziana, a cominciare dal turismo che ha registrato un + 10 % degli arrivi di turisti con una crescita collegata del 7,9 % delle presenze nelle strutture ricettive. Di conseguenza anche i dati di traffico delle principali infrastrutture dell’area veneziana «evidenziano – secondo il Servizio Studi e Statistica camerale – andamenti di ripresa più significativi nel primo semestre 2016, il traffico autostradale comprensivo del Passante di Mestre, hanno riportato un aumento 5,7% del traffico dei mezzi pesanti». Anche il Porto di Venezia ha visto un incremento (+ 5,3) delle merci movimentate e del +3% del traffico passeggeri; come pure il sistema aeroportuale che fa capo a Save (Venezia e Treviso) continua la sua crescita con un + 8,4% di aeromobili transitati e un +9,6% di passeggeri.
Esportazioni. Le imprese della provincia di Venezia hanno esportato beni per un ammontare complessivo di 2,2 miliardi di euro (pari al 7,7% dell’export regionale) con una variazione cumulata del +1,1% rispetto al primo semestre dell’anno scorso. I dati dolenti riguardano in primo luogo il credito bancario che – a detta dello stesso Servizio Studi e Statistica camerale – «rappresenta una delle più impellenti problematiche cui devono far fronte le imprese, e rimane il settore con dati più preoccupanti». Infatti «mentre i depositi segnano variazioni positive (+5,2% tendenziale), gli impieghi delle banche riprendono la loro contrazione (-1,7% rispetto al 30 giugno 2015, dopo un lieve aumento nel primo trimestre 2016) a fronte di un incremento del +7,7% tendenziale dei crediti in sofferenza».
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