In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Don Artemio: «I giovani vanno aiutati, non giudicati»

MIRANO. «Tragedia terribile, non possiamo accettare che i nostri ragazzi continuino a pagare in questo modo. È anche colpa di noi adulti». A parlare è il parroco di Mirano e Vetrego, don Artemio...

1 minuto di lettura

MIRANO. «Tragedia terribile, non possiamo accettare che i nostri ragazzi continuino a pagare in questo modo. È anche colpa di noi adulti».

A parlare è il parroco di Mirano e Vetrego, don Artemio Favaro, nel commentare il lutto e il vuoto lasciato dal tragico incidente mortale di mercoledì mattina a Portegrandi, che ha distrutto quattro famiglie. «La tragedia è terribile e pesante nella sua drammaticità», afferma il sacerdote, «ogni volta che vedo un giovane andarsene in maniera violenta ripenso alle parole che un giorno mi disse una mamma dopo la morte del figlio: “Ricordati, la morte di un figlio ti segna per sempre. Non l’accetterai né la dimenticherai: mai!”. Non ho avuto la fortuna, in questi pochi mesi di presenza a Mirano e Vetrego, di conoscere Linda e il suo sorriso solare e accattivante. Me la immagino innamorata della vita e di tutto ciò che ha il sapore dell’amicizia e dell’amore. Non mi piace parlare a vanvera in questi momenti, dico solo che non possiamo più accettare che i nostri ragazzi se ne vadano in maniera così brutale. Non possiamo continuare ad accettare passivamente che a pagare siano sempre e solo loro. Prima li illudiamo e li incitiamo a evadere e a consumare un divertimento fine a se stesso e poi li giudichiamo e, peggio, archiviamo velocemente queste tragedie che li distruggono. No, i nostri giovani vanno aiutati a vivere, stimati, valorizzati e rispettati di più perché sono l’espressione più forte della vita e di un presente che non li sta amando abbastanza. Sappiano i “miei” giovani che sto dalla loro parte e continuerò ad esserlo. Ai genitori di Linda e di Edoardo sono vicino silenziosamente e con affetto, come pure ai genitori di Giorgia e Nicola, per i quali auspico che escano quanto prima dal “tunnel”».(f.d.g.)

I commenti dei lettori