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Per la morte di Linda e Eduardo, accertamenti anche sul guardrail spezzato

Claudio Grosso, sindaco di Quarto: «Una strada pericolosa ma il mio pensiero va alle famiglie dei ragazzi coinvolti»

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L'auto devastata nell'impatto con il guardrail, nell'incidente che ha ucciso Linda e Edoardo 

QUARTO D’ALTINO. Non è escluso che nelle prossime ore, in seguito all’incidente stradale che ha tolto la vita a due giovani e ferito gravemente altri due, la Procura apra un’inchiesta sulla questione del guardrail della strada Statale 14, dove è avvenuto lo schianto. Il fatto che la barriera di ferro posta a bordo strada si sia spezzata e si sia quindi andata ad infilare dentro l’abitacolo della Lancia Y dove viaggiavano i quattro ventenni, potrebbe portare a galla una serie di polemiche e soprattutto potrebbe spingere qualcuno a voler accertare le responsabilità.

È possibile che l’Anas potrà essere chiamata a rispondere della pericolosità del guardrail di quella strada. L’automobile dei quattro giovani, uscita di carreggiata quasi sicuramente a causa di un colpo di sonno della conducente, è stata infatti trafitta per oltre 15 metri dalla barriera metallica, che si è spezzata, e dalla sua tagliente lama che non ha lasciato scampo ai due passeggeri dei sedili posteriori. Un guardrail maledetto che ha infranto sogni e speranze. Cosa sia accaduto nel preciso istante in cui l’auto si è schiantata non sarà così facile da scoprire. Di sicuro un mix di concause legate forse alla velocità, probabilmente un colpo di sonno: alla guida dell'auto Giorgia Favaretto, l'amica del cuore di Linda, ora in rianimazione insieme ad un altro ragazzo della compagnia, Nicola Mezzetti.

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«Il tragitto è diritto», spiega il consigliere delegato alla viabilità di Quarto, Celestino Mazzon, «trafficato come tutta la statale, ma comunque rettilineo. Le ipotesi potrebbero essere tante, forse c’entrano anche le condizioni meteo».

«Sono morti due giovani», commenta il sindaco Claudio Grosso, «il mio pensiero oggi va alle famiglie. Questo non è un tratto stradale spesso coinvolto in simili tragedie, anche se quando si tratta di strade in qualsiasi punto può accadere una disgrazia: l’unico deterrente è la prevenzione, l’educazione stradale per insegnare ai giovani la prudenza, l’uso della testa, il valore della vita».

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«Ultimamente in quel tratto specifico non abbiamo avuto grossi incidenti per fortuna», si limita a dire il comandante dei vigili, Fabrizio Milanello, il quale fa presente che la strada è competenza Anas e che saranno le perizie delle forze dell’ordine che dovranno chiarire cosa sia accaduto: in quel particolare punto il limite è di 70 orari, perché dopo le cantine ci sono delle abitazioni. «Oggi negli incidenti, ma mi riferisco a casi generici», sospira il comandante della polizia locale, «incidono stanchezza, colpi di sonno, ma anche e sempre più la distrazione, spesso dovuta al cellulare e ai messaggi: qualsiasi cosa, se c’è imprudenza, può essere pericolosa».

 

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