Linda ed Edoardo, amici disperati: «Dove sei, pulce?»
La tragedia sulla Triestina, lo strazio infinito dei genitori dei due ventenni: lei lavorava come commessa, lui come meccanico
di Filippo De Gaspari
VETREGO. «Linda spero vivamente che non sia vero e sia solo uno scherzo». Lo scrive a metà mattinata, un’amica intima della giovane miranese rimasta uccisa nel tragico schianto di Portegrandi, insieme all'amico Edoardo Ascione, quando la macchina guidata da un'amica si è schiantata lungo la Triestina - al rientro da una bella serata a Jesolo - venendo trafitta dal guard rail. Lo fa quando a Mirano comincia a circolare il nome di Linda Giorio e tutti sperano sia solo un drammatico equivoco. Invece, purtroppo, nessuno scherzo: la notizia piomba come un macigno in una mattinata grigia d’agosto, gettando nell’incubo decine di giovani tra Mirano centro e Vetrego, che avevano conosciuto quella bella ragazza negli anni delle superiori o nelle serate tra i locali della zona e del litorale.
Ventidue anni compiuti appena dieci giorni fa, le superiori all’8 Marzo di Mirano prima e poi al Musatti di Dolo, quindi l’ingresso nel mondo del lavoro, prima come stagista al negozio Intimissimi in piazza a Mirano e da pochi mesi come commessa da Calzedonia, all’interno del centro commerciale Emisfero di Scorzè. Una ragazza semplice, solare, decine di foto a ritrarla sempre sorridente, ordinata, un tipo alla moda. Dolce e bellissima come scrivevano in molti commentando le sue foto e lei, ogni volta, a ringraziare timidamente. Un angelo già prima di lasciare la terra e che nessuno ora vuole credere sia partita per sempre.
«Dove sei pulce?», la chiama affettuosamente e con insistenza un’amica su Facebook. «Ti ricorderò sempre pronta a scherzare e con il sorriso», aggiunge un’altra. «Trovare sempre i tuoi post su Facebook mi rasserenava perché sapevo che stavi bene ed eri contenta. Sapere che non ci sei più è come perdere un pezzo di storia, un’amicizia e un’esperienza vissuta assieme», scrive un amico.
Michael, il vicino di casa, suo coetaneo, racconta di una ragazza divertente e solare: «Mi prendeva sempre in giro quando arrivava a casa con la musica a tutto volume. Quando mi hanno detto cos’era accaduto non ho realizzato, pensando solo che non le avevo nemmeno risposto all’ultimo messaggio. Ci bastava un sorriso o uno sguardo per capirci».
Sconvolti anche gli ex compagni e insegnanti del Musatti: «Una ragazza piena di vita e davvero molto sensibile, sono sconvolta», è il ricordo di una sua prof. Un sorriso che incantava quello di Linda, un viso dolce e due occhi pieni di vita che la facevano piacere subito, una sensibilità d’animo e un carattere cordiale e giocoso.
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Viveva con i genitori in via Vetrego, a due passi dal centro della frazione. Il padre Enrico, dipendente di una ditta di lavorazione metalli e acciaio in via Viasana, è a casa in ferie in questi giorni. Ieri all’alba la tragica notizia, mentre sul paese si abbatteva un violento acquazzone. Travolta dal dolore la madre della ragazza, Lorena, che si è vista strappare nel modo più crudele l’unica figlia.
Il ricordo è così affidato allo zio Matteo: «Ciao Linda, sei stata unica, hai sempre sopportato brillantemente le mie prediche e provocazioni da zio “palloso”. Evidentemente eri troppo intelligente da non capire che per me eri come una figlia. La tua solarità, onestà e i tuoi principi di uguaglianza rimarranno per sempre scolpiti nelle menti di tutti. Stamattina all’improvviso hai lasciato una voragine nei nostri cuori, ora dobbiamo tutti farci forza. È superfluo dire che non ti dimenticheremo mai. Vegliaci da lassù».
A parlare sono anche altri amici: «Linda era una ragazza solare», racconta Enrico, «simpaticissima, molto sensibile e fin troppo buona. Ci conoscevamo da molto tempo: le piaceva divertirsi come tutti, ma a differenza di tanti, aveva i piedi per terra. Era sempre disponibile con tutti e per questo tutti le volevano bene e si fidavano di lei. Una grandissima amica che purtroppo non c’è più».
«Conoscevo Linda perché abbiamo lavorato insieme e conosco pure la madre», racconta una ragazza di Vetrego, «lei era molto brava con i bambini, sempre sorridente, disponibile e buona. Molto legata alla sua famiglia e al cuginetto, che stravedeva per lei».
Parole di cordoglio sono arrivate ieri mattina anche dal sindaco di Mirano, Maria Rosa Pavanello: «Siamo sconvolti da questa tragedia. È un dolore enorme. Ancor più grande al pensiero che abbia travolto vite così giovani. Non ci sono parole in questo momento, possiamo solo esprimere, come comunità, la nostra vicinanza alle famiglie».
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