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Ultimatum Unesco: "Venezia affronti i suoi problemi entro febbraio o sarà fuori dai siti Patrimonio dell'Umanità"

La decisione presa dal comitato internazionale riunito a Instanbul: grandi navi, flussi turistici incontrollati, traffico acqueo i temi caldi

Roberta De Rossi e Enrico Tantucci
2 minuti di lettura
Ressa di Turisti a San Marco: realtà quotidiana (foto Interpress) 

VENEZIA. L'Unesco lancia un ultimatum a Venezia: o entro il 1 febbraio, l'amministrazione cittadina darà   segnali certi e concreti di voler risolvere i problemi più gravi che  stanno mettendo a rischio la  sopravvivenza di città storica - dall'assalto di un turismo incontrollato  al moto ondoso, alla riduzione costante di residenti - oppure Venezia sarà cancellata dai siti del patrimonio dell'Unìmanità e entrerà a far parte dei siti monumentali a rischio.

Una celebre foto di Gianni Berengo Gardin 

Così ha stabilito il Comitato Unesco, riunito in sessione plenaria annuale a Istanbul, approvando all’unanimità le raccomandazioni della commissione a suo tempo inviata a Venezia per esaminare le condizioni del sito “Venezia e la sua laguna”.

Tra le richieste più urgenti:  la proibizione per le “largest ships” (le più grandi navi) di entrare in laguna, l’imposizione e il rispetto di limiti di velocità per il traffico acqueo e regole sul tipo di scafi e di motori ammessi, ma soprattutto richiedono la creazione di una “sustainable turism strategy” (strategia per un turismo sostenibile). 

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Il caso-Venezia è all'ordine del giorno a Instanbul sulla base della relazione stilata dagli ispettori dell'organismo delle Nazioni Unite che lo scorso anno vennero a "misurare" lo stato di salute della laguna. Nella bozza di risoluzione si chiede al Comune di fermare tutti i progetti in corso - compreso il possibile scavo del canale Tresse Nuovo - e di presentare entro febbraio un primo "pacchetto" di misure su flussi turistici, tutela ambientale e monumentale, traffico acqueo e Grandi Navi. Se non ci saranno risposte soddisfacenti potrebbe arrivare il prossimo anno l'inserimento della città di Venezia tra i siti Patrimonio dell'Umanità in pericolo.

«Il primo passo riguarda il turismo degli escursionisti, che arrivano in città per restarvi poche ore. Prima di pensare a tornelli o a prenotazioni obbligatorie per tutti (forse difficili da realizzare in pratica)- spiega una nota di Italia Nostra Venezia - la proposta è di cominciare con i gruppi di escursionisti organizzati. Questi dipendono da agenzie, arrivano con autobus e sono facili da gestire. Basta stabilire un numero massimo di persone per giorno e imporre agli operatori di non muoversi senza aver ottenuto il permesso d' ingresso. Sarà molto interessante studiare in quale misura questo provvedimento cambierà le cose (parliamo forse di molte decine di migliaia di escursionisti in meno) . Potrà liberare strade e mezzi di trasporto, alleggerire la domanda di negozi di paccottiglia, alleviare il lavoro di Veritas, diminuire l'usura dei monumenti».

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Prosegue Italia Nostra: «Il secondo passo riguarda la proliferazione di appartamenti in affitto turistico, fenomeno che sta rapidamente trasformando la città in un grande albergo diffuso. Qui occorre fare qualcosa per rendere più conveniente affittare a residenti che a turisti di passaggio. Questo si ottiene incentivando l'affitto ai residenti, ma anche ponendo un limite al numero di giorni nei quali si può affittare a turisti: per esempio 90 giorni l'anno (come si fa a San Francisco e in altre città). Infine, terzo punto, Italia Nostra propone l'istituzione di un Bonus per Venezia (sull'esempio dell'Art Bonus recentemente creato per le donazioni culturali): una serie di facilitazioni e incentivi fiscali alle coppie che intendono stabilirsi in città, ai residenti che debbano procedere a restauri, alle start up che vogliano usare Venezia come sede operativa. Una seria politica in questo senso provocherà il ritorno della popolazione nelle case e il ritorno dei negozi di vicinato.Tutte queste misure sono state valutate con cura e sono da tempo pubblicizzate sul sito web della nostra sezione. Sono parte di un dossier che Italia Nostra ha consegnato alla sottosegretaria Borletti Buitoni. Possono non essere perfette e aver bisogno di correzioni e ritocchi; ma sono un serio e responsabile passo verso una discussione ragionata e imparziale».

Il gruppo25aprile applaude alla decisione, annunciando che "si concerterà immediatamente con le altre realtà associative aderenti alla campagna ‪#‎Veneziamiofuturo‬ per chiedere un incontro urgente al Governo italiano, al quale intendiamo presentare proposte concrete che nascono dalla conoscenza del territorio e dei suoi residenti e non da calcoli politici o economici di breve termine".

 

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