Comunali in corteo: «Basta umiliazioni»
Oltre 500 dipendenti mobilitati, messaggio a Brugnaro: «I lavoratori garantiscono i servizi pubblici e meritano rispetto»

C’è chi dice cinquecento. Chi addirittura ottocento-mille. In ogni caso il corteo dei dipendenti comunali ieri mattina è stato un successo. Ha partecipato un dipendente su cinque, come non si vedeva da tempo alle manifestazioni di piazza. «Un successo, contando anche che le scuole sono chiuse», commenta soddisfatto il segretario del Diccap, Luca Lombardo. Protesta contro l’ammininistrazione e il sindaco Brugnaro. «Non ha creato lui questa situazione ma in un anno non è stato fatto nulla per migliorare», dicono a una sola voce i sindacalisti.
«Una partecipazione straordinaria», scrive in una nota la Cgil Funzione pubblica, «adesso basta propaganda, chiediamo risposte. E rispetto. In questi mesi i servizi hanno retto solo grazie alla dedizione dei lavoratori. Non certo di un’amministrazione che pensa solo a umiliare il lavoro attraverso proposte inaccettabili, come quella di premiare solo le idee vincenti che piacciono al sindaco».
Secondo il sindaco si tratta di “meritocrazia”, per il sindacato invece non è questo il sistema per andare avanti.
Intanto continuano le proteste e gli annunci di nuove mobilitazioni. Stamattina i sindacati si trovano in Prefettura con il prefetto Domenico Cuttaia, per il tentativo previsto dalla legge di “raffreddare la vertenza”. A rappresentare il Comune ci sarà la segretaria generale Silvia Asteria, chiamata da Brugnaro dopo due anni passati alla guida del comune di Parma. La stessa che ha messo a punto la nuova macrostruttura del Comune che riduce i dirigenti da 25 a 11. Ma il clima resta teso. «Non abbiamo visto grandi proposte», attacca Lombardo, «eppure non tutto dipende dal governo e dal Patto di Stabilità. Se volevano potevano, ad esempio, distribuire in modo diverso i soldi dell’integrativo, tagliare di più sugli sprechi e sugli stipendi dei dirigenti, assumere prima le maestre: niente di tutto questo».
All’attacco anche Cgil, Cisl e Uil. «Basta, vogliamo risposte», dice Mario Ragno della Uil. «A chi ha detto che non siamo rappresentativi rispondiamo con le immagini del corteo e della straordinaria partecipazione dei lavoratori alla protesta», dice il segretario Cgil-Fp di Venezia Daniele Giordano, «caro Brugnaro basta con la propaganda, comincia a occuparti della città e dei lavoratori che garantiscono tutti giorni i servizi pubblici».
Si spera ancora nel Salva Venezia. Anche se a Roma non c’è aria favorevole. I parlamentari che hanno espresso solidarietà alla proposta (Mognato e Murer del Pd, Da Villa del M5s) hanno ribadito il loro impegno. Condiviso anche dall’Udc De Poli di presentare emendamenti. Ma intanto la protesta va avanti.
Alberto Vitucci
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