Ufficiale giudiziario al Cup pignorati i soldi dei ticket
San Donà. Nuovo blitz allo sportello per il risarcimento di un caso di malasanità Questa volta sono stati presi 3.500 euro. L’Asl: «Pronti a chiudere il contenzioso»
di Giovanni Cagnassi
Nuovo pignoramento martedì mattina alle casse del Cup di San Donà da parte dell’avvocato e dell’ufficiale giudiziario per i familiari dell’86enne di San Stino Egidio Dissegna che hanno ottenuto un risarcimento di circa 600mila euro per un errore medico ritenuto dai giudici responsabile del decesso. I parenti dell’anziano hanno in mano un titolo esecutivo ma finora hanno visto solo poche decine di euro di risarcimento in attesa della completa rifusione.
L’assicurazione rumena che copriva l’azienda all’epoca dei fatti non ha ancora risarcito i familiari se non per una minima parte del dovuto. Così martedì mattina è proseguito il pignoramento, dopo i due precedenti alle casse del Cup per 6.500 euro ciascuno. La famiglia aveva protestato con forza, chiedendo un incontro con il direttore generale e anche con il presidente della Regione Luca Zaia. Poi l’Asl 10 aveva assicurato che avrebbe rifuso la famiglia con risorse proprie, ora che non è più coperta dall’assicurazione.
L’ufficiale giudiziario, con l’avvocato Paolo Ferri di Oderzo, l’altra mattina è riuscito a prendere dalle casse del Cup altri 3.500 che vanno ad aggiungersi alle due tranche precedenti. «L’indomani è pervenuta una comunicazione dell’Asl», chiarisce il nipote di Dissegna, Massimo Giro, «con la quale l’azienda sanitaria ha chiesto il conteggio di tutte le somme dovute per porre fine al contenzioso». «I familiari prendono atto con soddisfazione dell’intenzione dell’Asl», aggiunge il nipote dell’ottantaseienne, «anche se siamo amareggiati per come è stata gestita la questione da parte di una pubblica amministrazione che, in quanto tale, dovrebbe garantire il buon funzionamento della cosa pubblica secondo i dettami della Costituzione all’articolo 97».
«Speriamo», conclude Massimo Giro, «che non sorgano altri ostacoli. Resta il fatto che il tempo è trascorso e così aumenteranno anche le spese da noi sostenute per tutti questi procedimenti che non potremo che mettere in conto». I pignoramenti al Cup, nei tre episodi distinti in poche settimane, sono avvenuti mentre numerosi cittadini si trovavano in fila e, increduli, hanno assistito alle operazioni effettuate dal legale e dall’ufficiale giudiziario i quali, davanti a tutti, hanno prelevato i soldi dalle casse del centro unico prenotazioni dell’ospedale di San Donà, annunciando eventuali altre sortite anche agli sportelli dei Cup degli ospedali di Jesolo e Portogruaro, se necessario.
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