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«Adesso sono io ad aiutare chi ha bisogno»

Emanuele Cibin racconta il suo recupero grazie all’associazione “Solo per il Bene”

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ERACLEA. Da Eraclea a Saxa Rubra per raccontare come da assistito si possa diventare volontari e aiutare il prossimo: questa mattina Emanuele Cibin sarà ospite della trasmissione “Storie Vere”, il programma di Rai Uno condotto dalla padovana Eleonora Daniele in onda tutte le mattine alle 10. Cibin sarà accompagnato da Cristiano Viotto, presidente dell’associazione benefica di Cessalto “Solo per il Bene”, con cui Cibin collabora da qualche tempo.

Emanuele è un informatico 29enne cerebroleso. Tutte le mattine si reca al lavoro a Mestre e a casa aiuta i genitori ad accudire il fratello Gabriele di 22 anni che un anno fa ha subito un gravissimo incidente stradale. Un anno fa “Solo per il Bene” aiutò Emanuele in uno dei momenti più bui della sua vita. Oggi Emanuele è un volontario dell’associazione e aiuta altre persone a uscire dalle difficoltà. «Tutte le mattine Emanuele si alza alle 6.30 e con la macchina va a lavorare a Mestre», commenta il presidente di “Solo per il Bene”, Viotto, «dopo il lavoro si presta quotidianamente al nostro progetto benefico. Emanuele è un grande esempio di forza che deve essere di monito per tutti».

Le difficoltà del giovane iniziano fin da subito. «Sono nato il 27 novembre 1987», racconta Emanuele, «pur essendo nato prematuro, a primo impatto sembravo come tutti gli altri, invece non è stato così. Pesavo solo 1.100 grammi e avevo una testa che era grande quanto la circonferenza di un’arancia: i medici dissero ai miei genitori che le mie possibilità di sopravvivere erano ridotte al minimo. Da quel giorno inizia la mia “avventura speciale”, la storia della mia vita che parte da un’infanzia piena di insidie e di ostacoli, tra interventi chirurgici e sedute riabilitative».

Emanuele scopre ben presto di essere affetto da Tetraparesi Spastica. «Una specie di paralisi cerebrale infantile, che limita nel mio caso le funzionalità motorie nei quattro arti», spiega Emanuele, «tra un intervento e l’altro, grazie ai miei genitori e a tanta forza di volontà, cominciai a frequentare la scuola dell’infanzia, poi le scuole elementari e medie. Poi mi iscrissi all’Itis per conseguire il diploma di perito informatico contro il parere di psicologi e insegnanti».

Non fu facile, ma in sei anni Emanuele conseguì l’agognato diploma. Un anno fa l’incontro con “Solo per il Bene”. «Ho vissuto il periodo più buio della mia vita», sottolinea Emanuele, «in seguito al gravissimo incidente capitato a mio fratello Gabriele. L’associazione mi è stata di grande aiuto. Lavoro, faccio sport e oggi mi dedico anche al volontariato. Il presidente Viotto mi ha sempre detto: “Io ti aiuto ma tu mi aiuti, una mano lava l’altra e con due ci si lava la faccia” e così io mi sono rinfrescato il viso e miei occhi ora vedono tutto diverso».

Claudia Stefani

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