«Non ho visto nulla, era troppo buio»
Annone. Si difende l’investitore delle due persone che erano intervenute dopo lo schianto costato la vita a Valentina Genovese

ANNONE VENETO. «Chiedo scusa, ma io sabato sera non ho visto nulla, era buio. Mi dispiace veramente».
È quanto ha dichiarato ieri mattina ai carabinieri di Annone, dove è stato ascoltato per la seconda volta, Giorgio Perissinotto, 67 anni, l’unico indagato per la morte di Valentina Genovese, la ragazza di 31 anni di San Stino deceduta nel drammatico incidente di domenica notte a Loncon, al chilometro 52 della statale Triestina.
Il pubblico ministero che indaga sulla vicenda, il magistrato della Procura di Pordenone, Umberto Vallerin, ha fissato l’autopsia per giovedì mattina (orario da stabilire) affidando l’incarico dell’esame autoptico al medico sanmichelino Antonello Cirnelli.
L’autopsia si svolgerà all’obitorio di via Friuli a Portogruaro, dove è stata ricomposta la salma, sotto sequestro, della sfortunata cameriera, impiegata da novembre in prova in un albergo di Londra. Dovrà essere stabilito con certezza l’orario del decesso. Da questo dato dipende la posizione di Giorgio Perissinotto. Non si sa infatti se la 31enne se sia morta dopo l’impatto della sua auto con gli alberi, o dopo che la sua auto è stata catapultata nel fosso dalla Fiat del sandonatese, che nella corsa avrebbe centrato anche i soccorritori Andrea Moretto e Manuel Bincoletto. Intanto migliorano all’ospedale dell’Angelo di Mestre le condizioni di Andrea, il 33enne operaio che assieme a Manuel stava prestando i primi soccorsi a Valentina, prima che sopraggiungesse l’auto che li ha travolti. Giorgio Perissinotto, l’investitore, è stato ascoltato due volte dai militari dell’Arma di Annone. Ha parlato con il comandante, il maresciallo Gianluca Fasulo, esponendo come sono andati i fatti dal suo punto di vista. «Io non ho visto nulla, non si poteva vedere, era troppo buio», avrebbe riferito l’uomo, «chiedo scusa, sono a pezzi». Anche la moglie, Ornella Bars, che a seguito dell’incidente ha rimediato la frattura di un piede, conferma la circostanza, aggiungendo però un particolare. E cioè che la Fiat Idea guidata dal marito avrebbe travolto solo una persona, cioè Andrea Moretto; e non anche Manuel Bincoletto, rimasto ferito a una gamba. Ma allora chi ha centrato il 22enne? «Noi sappiamo solo di Moretto», ha riferito al telefono Ornella Bars, che difende a spada tratta il marito, «ci troviamo catapultati in questo dramma. Ma io aggiungo una cosa. Era buio pesto, i ragazzi non indossavano il giubbotto catarifrangente e non c’era per terra alcun triangolo».
Andrea Moretto intanto migliora. Uno dei due soccorritori feriti è ricoverato in coma farmacologico a Mestre. Non è ancora fuori pericolo, ma sta rispondendo positivamente alle cure. È stato sottoposto a due interventi chirurgici, per ricomporre due fratture, una al braccio l’altra alla gamba. Tutte le vetture, così come la salma di Valentina, restano sotto sequestro e sono a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Rosario Padovano
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