Il questore: "Non militarizzate campo Santa Margherita"
Angelo Sanna interviene sulle proteste dei residenti contro lo spaccio di droga e i problemi legati all'abuso di alcol tra i giovanissimi: "Le forze di polizia fanno la loro parte, ma anche gli esercenti facciano la loro". Via libera al progetto di spostare la "movida" in Marittima

VENEZIA. Un "gioco di squadra", che metta assieme le più diverse realtà interessate, non ultimi gli stessi esercenti, per trovare la strada giusta per invertire la rotta del degrado "sociale" legato alla 'movida' veneziana, che ha eletto campo Santa Margherita come luogo di ritrovo, e nel contempo la garanzia di un impegno costante delle forze dell'ordine sul fronte della prevenzione e repressione dei reati, a partire dallo spaccio di stupefacenti. Si muove su più livelli l'analisi del questore Angelo Sanna su una questione, come il clima 'caldo' in campo santa Margherita, che nelle ultime settimane ha registrato forti problemi di sicurezza, che giovedì sera vedrà commercianti, esercenti (cioè gli stessi che vendono ai giovani le bevande alcoliche) e residenti della zona protestare in campo con cartelli contro la droga e l'alcol, che sarà al centro di un comitato per l'ordine pubblico la prossima settimana per valutare se dare vita a un presidio fisso delle forze dell'ordine.
[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Movida, presidio fisso in campo Santa Margherita]]
Sul tavolo, poi, ci sono le proposte del sindaco Luigi Brugnaro - dalle ordinanze contro l'uso di bottiglie e bicchieri in vetro all'esterno dei locali allo 'spostare' il luogo di ritrovo dei giovani dal campo all'area della Marittima con la creazione di bancarelle gestite dagli stessi esercenti e altre strutture di intrattenimento - che Sanna giudica positivamente, ricordando quanto fatto già con il Carnevale che ha permesso di alleggerire il peso su Piazza San Marco con la realizzazione di punti d'evento all'Arsenale.
Movida in Campo Santa Margherita, l'ira dei residenti
Il questore ricorda che la 'movida' è un fenomeno sociale, al pari di realtà presenti in altre città, ma diventa una questione di sicurezza quando si associa a fenomeni come lo spaccio di droga o degenerazioni dell'ordine pubblico.
«Noi - dice, facendo riferimento all'azione congiunta di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale - combattiamo l'illegalità: altro discorso è invece il degrado sociale. Qui ci deve essere il concorso di tutti gli attori e credo che il gioco di squadra possa essere vincente».
Venezia, notte di controlli a campo Santa Margherita
Sull'ipotesi di un presidio fisso, Sanna indica che sarà un tema discusso nella riunione del comitato per l'ordine pubblico, ma rileva che sarebbe un comportamento sbagliato immaginare di «militarizzare un'area frequentata da giovani». Fa un richiamo quindi a non immaginare che l'impegno delle forze dell'ordine in aree 'sensibili', come il ghetto, per attività di prevenzione contro il terrorismo possa essere simile a quello legato a situazioni "seppure deprecabili" come quelle della 'movida'.
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