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Nuovo Mof a Marghera, Comune “moroso”

Una delle imprese che l’hanno costruito scrive a De Martin: «Avanziamo 1,3 milioni di euro, pagateci»

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MARGHERA. Il Mof, il nuovo mercato ortofrutticolo da 22 milioni di euro costruito sulla scorta dell’accordo del 2014 tra Comune di Venezia e Fondo Lucrezio di Andrea Mevorach in via delle Macchine a Marghera, è stato completato a fine dicembre dell’anno scorso ed è in esercizio dal 4 gennaio, ma non tutti coloro che l’hanno realizzato sono stati pagati. È il caso dell’impresa emiliana Operosa Impianti srl, società appaltatrice generale del Mof a rischio fallimento per il mancato pagamento di 1,3 milioni di euro.

«Nonostante l’opera sia stata consegnata a fine dicembre e funzionante dal 4 gennaio di quest’anno», spiega una lettera dell’ufficio legale e contratti di L’Operosa Scarl, inviata all’assessore comunale all’Urbanistica, De Martin, «vantiamo crediti esigibili per circa 1,3 milioni. L’esposizione finanziaria dell’impresa è tale da compromettere la tenuta economica finanziaria di società a noi collegate, fornitrici e subappaltatrici».

«Il nostro cliente principale», continua la lettera riferendosi al general contractor, «sostiene di non riuscire a liquidare le nostre spettanze per mancanza del rispettivo incasso da parte del Comune di Venezia. Consideriamo tale situazione inaccettabile dato il lavoro ed i sostenuti sacrifici, in termini economici, tecnici e tempistici».

«Vi chiedo quindi», conclude la lettera inviata all’assessore Massimiliano De Martin, «un cortese e celere riscontro dei tempi previsti per la liquidazione dei compensi. Qualora non vi fosse seguito alla presente, saremo costretti a rivolgerci agli organi di stampa, al fine di tutelare la nostra immagine, in relazione al grave effetto che tale criticità potrà provocare».

Da parte del Comune di Venezia nessuna precisazione è stata fatta in merito e nemmeno è stato possibile contattare l’assessore De Martin per una conferma di quanto denunciato dall’impresa creditrice.

Il nuovo Mof di via delle Macchine sostituisce la storica struttura di via Torino. Si tratta di un complesso antisismico, dotato di rilevamento fumi, copertura con dispositivi antincendio integrati e impianto fotovoltaico d'avanguardia, realizzato in appena cinque mesi e 21 giorni e si estende su un'area di 15mila metri quadri.

Al suo interno vanta 35 celle frigorifere con chiusura elettrica (più di due per ciascun operatore), mentre all'esterno punterà su 1.250 metri quadri di banchina galleggiante, esplicitamente destinata al carico e scarico delle merci per il centro storico.

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