«Un atto criminale e odioso siamo comunque assicurati»
CINTO. Sono circa le 10 del mattino. È una domenica sonnolenta. Cinto non sembra ancora essersi del tutto svegliata. Al cimitero, comincia di nuovo a piovere. La delusione, lo sdegno, lo sconcerto...
CINTO. Sono circa le 10 del mattino. È una domenica sonnolenta. Cinto non sembra ancora essersi del tutto svegliata. Al cimitero, comincia di nuovo a piovere. La delusione, lo sdegno, lo sconcerto sono totali.
Arriva il sindaco, Gianluca Falcomer. La voce che in cimitero c'è stato un furto diventa con la sua presenza un’assoluta certezza. È indignato il giovane primo cittadino, a 33 anni si mette a lavorare la domenica in un giorno di festa come un operaio qualunque.
Parla con i funzionari, con i carabinieri, con la Protezione civile. Non si dà pace. Continua a piovere, eccome.
«È uno degli atti criminosi più gravi della storia recente di Cinto», dice il primo cittadino, «i banditi hanno lavorato con un progetto alle spalle studiato nei minimi particolari. Hanno rubato coperture equivalenti a 400 metri quadrati in rame. Per fortuna che sulle tombe di famiglia invece i tettucci sono in “rame finto”, in pratica sono di latta. Il danno stimato supera abbondantemente i 70mila euro. A questo aggiungiamoci il resto e si arriva a cento». Alla fine, essendo il cimitero di proprietà comunale, potrebbe essere la comunità a dover pagare il prezzo per i lavori di ristrutturazione. Il sindaco garantisce che non sarà così. «È magari una soddisfazione da poco, ma il cimitero è assicurato contro i furti, per cui il danno verrà ristorato. Certamente è uno schiaffo a tutta la comunità. Ci chiediamo come abbiano fatto a rubare con tutta quella pioggia. Nel loro sporco lavoro sono stati davvero eccellenti».
Il sindaco ha poi fornito tutta la collaborazione possibile ai carabinieri della stazione di Portogruaro, guidati sul posto dal comandante Corrado Mezzavilla. Anche la Protezione civile, con la presenza di alcuni volontari, ha assistito gli operai reperibili del comune di Cinto, chiamati a lavori straordinari di ripristino del tetto “dilaniato” dal lavoro compiuto dai banditi.(r.p.)
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