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Incentivi per un nuovo medico di base

CONA. «Venite a fare il medico di base a Cona. Vi daremo un incentivo», parola del sindaco. Incentivi e bonus sono ormai entrati nell'economia, come strumenti di “spinta” dei mercati. Perché...

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CONA. «Venite a fare il medico di base a Cona. Vi daremo un incentivo», parola del sindaco. Incentivi e bonus sono ormai entrati nell'economia, come strumenti di “spinta” dei mercati. Perché meravigliarsi, allora, se un piccolo comune, con pesanti problemi demografici, vuole usare gli incentivi anche nel campo sociale? L'idea l'ha lanciata il primo cittadino, Alberto Panfilio durante un’assemblea pubblica in cui si discuteva dei medici di base.

A Cona erano tre, fino all'anno scorso. Poi uno, Roberto Ferigolli, è andato in pensione e i suoi assistiti sono rimasti scoperti. Molti temevano di doversi rivolgere a medici cavarzerani, non per sfiducia, ovviamente, ma per praticità: per andare a farsi visitare, infatti, ogni conense avrebbe dovuto percorrere tra i 10-15 chilometri. Un peso per molti, soprattutto per gli anziani. Ma di un nuovo medico di base a Cona non se ne parla: il rapporto stabilito dalla Regione, un medico ogni 1.200 abitanti, viene ampiamente assicurato dai medici presenti nel distretto (che comprende Cavarzere e Cona). In questi due mesi, quindi, gli ex assistiti di Ferigolli hanno scelto il nuovo medico e, poiché gli altri due che hanno ambulatorio a Cona, Jean Haddad e Ornella Mancin, avevano molti posti liberi, hanno potuto assorbire tutta la domanda e l'avrebbero fatto anche se qualche conense non si fosse, comunque, rivolto a medici “cavarzerani”. Tutto a posto, quindi? Neanche per sogno. «Tra qualche anno sarà il dottor Haddad ad andare in pensione», spiega il sindaco Alberto Panfilio, «e allora il problema si riproporrà: la dottoressa Mancin non potrà farsi carico di tutti e gli anziani dovranno recarsi a Cavarzere».

Come evitarlo? «Portando da subito un nuovo medico a Cona, anche per un giorno a settimana». Ma il nuovo medico non avrà, inizialmente, abbastanza pazienti da pagare le spese di ambulatorio. Ed ecco la proposta di Panfilio: «Ogni comune (Chioggia, Cavarzere e Cona) paga una quota per i servizi sociali dell'Asl 14. Perché la conferenza dei sindaci non decide di destinare un parte per sostenere l'affitto dell'ambulatorio per un anno? Poi il medico farà da solo ma, intanto, avrà acquisito un certo numero di assistiti».

Diego Degan

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