In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Rete e materasso in strada il degrado sotto i portici

I residenti delle vie Querini e Dante: «Viviamo male, noi e loro. Servono aiuti» Difficile la convivenza nelle vie attorno alla mensa dei poveri di Ca’ Letizia

di Mitia Chiarin
2 minuti di lettura

Lungo via Querini ma anche fino alla fine di via Dante, il malcontento contro i bivacchi improvvisati di senza tetto continua a farsi sentire. Nei giorni scorsi è spuntato un materasso con rete, un improvvisato e dignitoso giaciglio alla fine di via Dante, prima di arrivare in stazione. E i residenti della zona continuano a puntare il dito sulla mensa di Ca’ Letizia della San Vincenzo, storica istituzione del volontariato che con la Caritas assicura il cibo ai poveri della città. Una istituzione stimata ma che per molti residenti «in pieno centro crea situazioni collaterali oramai ingestibili», ci viene fatto notare. «Ora sotto i portici si vedono le brande con i materassi. Ma queste persone sono costrette a vivere così? Viviamo male tutti: loro e noi. E il degrado aumenta», spiega una signora del quartiere che ha segnalato alla nostra redazione il problema. «Queste persone consumano i cibi all'aperto, lasciano gli avanzi dei pasti sotto i nostri portici (frutta, pane, bottiglie e altro) e poi fanno i bisogni davanti ai nostri portoni. Sono abbandonati a loro stessi e noi con loro», è l’amaro sfogo. Non è la prima protesta ma da mesi gli abitanti della zona chiedono al Comune un intervento vero.

I più si organizzano con sacchetti della spazzatura e ramazze per pulire i porticati. «Oltre che all' allontanamento delle persone moleste e interventi di pulizia, vorremmo che la mensa di Ca’ Letizia venisse gestita in maniera diversa. Pensiamo che i tempi siano cambiati e queste persone abbiano bisogno di un posto che si occupi di loro in modo completo, garantendo la digniyà loro e anche degli abitanti della zona», è il messaggio al Comune. «Si dovrebbe creare una struttura in grado di dare servizi igienici dove queste persone possano lavarsi e dei ricoveri dove stare di giorno e di notte. Ma ovviamente questo in centro non è più possibile».

In questo periodo c’è fermento e tensione nel mondo dei servizi sociale proprio perché stanno per esserci importanti cambiamenti nei servizi alle persone che vivono sulla strada: le cooperative Caracol e Gea hanno denunciato che da marzo il loro appalto non sarà rinnovato e temono tagli che potrebbero aprire la strada a cancellare vari servizi.

Ma viste le lamentele, più che ai tagli si dovrebbe pensare a nuovi progetti capaci di fornire risposte di convivenza sia a chi vive in strada, sia ai residenti. Ca’ Letizia ha già cercato di potenziare i servizi affiancando alla mensa tradizionale un centro diurno, uno spazio dove stare al caldo senza creare problemi alla vicina biblioteca di villa Erizzo. Il centro, gestito dalla coop Gea, è aperto dal lunedì al giovedì dalle 15 alle 17.30 e due giorni anche al mattino. In queste settimane si contano tra i 50 e i 60 utenti. Il servizio “Senza dimora” garantisce 34 letti d’accoglienza invernale al centro Rivolta e poi tutto l’anno assicura le docce (usate ogni settimana dalle 15 alle 30 persone), lo sportello avvocati, presa in carico, il telefono bianco, accompagnamento, uscite. Servizi da riorganizzare nella “rivoluzione” del Welfare cittadino, annunciata da Simone Venturini.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori