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Arriva il treno sbagliato, pendolari come sardine

Il caso è successo sulla linea Portogruaro-Venezia: usato un treno più piccolo di quello che c'è di solito. Le scuse di Trenitalia

Marta Artico
1 minuto di lettura

QUARTO D’ALTINO. Arriva il treno mignon, i pendolari rimangono a terra. E’ successo lunedì mattina, giornata critica per i pendolari, perché il lunedì è il giorno in cui gli studenti a casa per il fine settimana tornano all’università e la settimana ricomincia. Inoltre la tratta in questione, la Portogruaro-Venezia, è una delle più affollate, specialmente al mattino. Il treno 10008 delle 6.38 a Portogruaro, che arriva a Venezia alle otto meno cinque carico di pendolari, lavoratori, studenti, turnisti, anziché essere il solito convoglio regionale, era un treno più piccolo, che portava la metà delle persone.

"Sono salita a San Donà ed era già pieno", racconta Angela Stortini, autrice delle foto pubblicate sulla pagina Facebook del comitato pendolari Veneto Orientale, "eravamo un carro bestiame, schiacciati come delle sardine. A Quarto gente è rimasta a terra, a Crpenedo, prima di Mestre, abbiamo toccato punte di schiacciamento tra pendolari mai viste. Per chi come me che scendo in zona Vega si trova costretto a prendere i regionali ogni mattina, è una pena continua, speriamo che le cose cambino una buona volta".

"In sostanza", racconta Nicola Nucera del comitato pendolari, "hanno utilizzato un treno più piccolo, uno stadler di quelli acquistati dalla Regione un paio di anni fa, che va bene la domenica, nelle fasce morbide, ma non certo al mattino in una delle tratte più affollate e per giunta di lunedì. E’ stato un errore, hanno sbagliato a metterlo, bastava invertire il treno con quello dopo e non sarebbe successo nulla, anche perché è già pieno normalmente". 

Trenitalia oggi si è scusata per bocca del direttore divisione passeggeri regionale Tiziano Baggio, il quale ha scritto direttamente ai pendolari: "Purtroppo è stato un errore di gestione, stamattina ero in sala operativa 6 e ho visto subito l’errore di cui, anche se commesso dall’operatore, mi prendo tutte le responsabilità".

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