Saldi, vendite in ripresa per un negoziante su 4
Indagine di Confesercenti su cento attività del centro: il 28% non è soddisfatto Franceschi: «Siamo in un momento di transizione, serve una strategia comune»
di Marta Artico
Vendite in ripresa, ma solo per alcuni negozianti. Seppur con una partenza un po’ sottotono, anche per le condizioni meteo che hanno inizialmente spinto i consumatori a preferire gli spazi al chiuso, i saldi invernali stanno registrando un andamento positivo, anche se non per tutti i commercianti. È quanto emerge dalla tradizionale indagine realizzata da Confesercenti su 100 attività commerciali del centro di Mestre dopo la prima settimana dell’avvio dei ribassi, che fa emergere una forbice sempre più netta tra chi è soddisfatto dell’andamento dei propri guadagni e chi no. A fronte di un 24% di commercianti contenti del positivo avvio dei saldi (per l'8% le vendite sono aumentate addirittura del 20% rispetto al 2015) c'è, infatti, ancora un 28% in difficoltà e che dichiara un’ulteriore riduzione delle vendite.
L’indagine fotografa chiaramente come all’interno della stessa area, addirittura nella medesima via e per la stessa tipologia di negozio, conviva una percezione radicalmente diversa della ripresa in atto. «L’andamento di questi saldi conferma la lenta uscita delle imprese dal tunnel della crisi che tuttavia può essere resa bene dall’immagine di un lunghissimo treno che sta uscendo con molta lentezza da una galleria», spiega Maurizio Franceschi, direttore di Confesercenti. «Se i primi vagoni sono già all'aperto e vedono la luce, molti altri sono ancora nel buio».
L'indagine di Confesercenti conferma anche l'importanza del periodo dei saldi invernali, che rappresentano il 20-30% degli introiti complessivi annui e pertanto sono fondamentali per il bilancio delle imprese. Gli sconti praticati sono nella media degli anni passati (intorno al 30% con punte fino al 50 e oltre). Se abbastanza soddisfatti della attuale legislazione sulle vendite straordinarie (50%), anche grazie ad un calendario finalmente omogeneo con le regioni limitrofe, rimane comunque una consistente percentuale di operatori (38%) che considera le norme sui saldi inadeguate. Per questi ultimi commercianti, infatti, la partenza dei saldi avviene troppo a ridosso delle festività natalizie (49%) e le regole a tutela della corretta informazione ai consumatori vengono spesso aggirate per mancanza di controlli. «Siamo in un momento di transizione», conclude Franceschi, «che rende ancor più necessaria una strategia comune per spingere le attività in ripresa e aiutare quelle in ritardo. Si tratta di mettere in campo azioni già note e sperimentate che, anche se non possono sostituire la capacità, la competenza e l'esperienza degli operatori, rappresentano tuttavia le condizioni perché siano valorizzate al massimo e possano servire ad una complessiva rinascita economica e sociale della città».
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