Morte di Sinopoli, un altro rinvio
Concessi altre tre mesi ai periti per stabilire la causa del decesso

Niente da fare, ancora un rinvio per sapere se il mestrino Gabriele Sinopoli (nella foto)sia morto in ospedale a causa dei colpi ricevuti durante l'aggressione (omicidio preterintenzionale) o se il suo decesso sia indipendente dalle lesioni provocate dai pugni e dagli schiaffi tirati dai giovani imputati. Ieri i due periti che il giudice veneziano Alberto Scaramuzza aveva nominato sei mesi fa, i medici Carlo Bianchi Bosisio e Antonella Lazzari, che ieri avrebbero dovuto dare il loro responso, invece non si sono presentati e hanno chiesto una proroga. Il giudice, davanti alle parti, ha concesso loro altri tre mesi e ha fissato la nuova udienza per il prossimo 18 aprile. Quel giorno diranno quale sia stata la causa del decesso.
I difensori degli indagati hanno chiesto il rito abbreviato. Paradossalmente i tempi si sono invece allungati a causa dei dubbi che il difensore di parte civile, l'avvocato Emanuele Fragasso per conto della sorella e della moglie della vittima, ha avanzato sulla morte di Sinopoli. Il pm Stefano Buccini, infatti, aveva già chiesto la condanna a sei anni di reclusione ciascuno per Giuseppe De Simone, 23 anni, Marco Seibessi (31), Sebastiano Troiani (28), Antonio Marigliano (20) e Andrea Campagna, (26), tutti di Marghera. e Giuseppe Bartolo, 31 anni, di Zelarino. Accusando tutti di lesioni aggravate. L'avvocato Fragasso, invece, aveva puntato sull'omicidio, presentando una consulenza medico legale. Il giudice veneziano, trovandosi di fronte alla consulenza del pm e a quella con tesi del tutto diverse della parte civile, ha deciso di far svolgere una perizia, in modo da avere una terza opinione scientifica.
Giorgio Cecchetti
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