Pd verso il congresso con sei documenti
Sfida tra i filo-governativi renziani e gli ex Ds con l’incognita Pellicani. Tra i nomi in ballo anche Molina, Maggioni e Coccolo
di Francesco FurlanQuale sarà il futuro del Partito democratico nel comune e nell’area metropolitana di Venezia? Scorrerà nell’alveo dei riformismo tracciato da Matteo Renzi, resterà ancorato agli ex Democratici di sinistra o dovrà trovare una mediazione che potrebbe avere come punto di caduta Nicola Pellicani, l’ex sfidante di Felice Casson alle primarie del centrosinistra e neo-iscritto al Partito? Dopo il ciclone Mose e la presa da parte dell’imprenditore Luigi Brugnaro del fortino di Ca’ Farsetti che hanno portato a convocare il congresso straordinario, il dibattito è aperto. A partire dai contenuti, certo, ma è chiaro che sullo sfondo ci sono già i primi nomi che circolano per la segreteria più ambita - quella metropolitana - fosse anche per vedere l’effetto che fa: Alessandro Maggioni, Jacopo Molina, Andrea Ferrazzi, Alessandro Coccolo o Nicola Pellicani. Ieri sono scaduti i termini per la presentazione dei documenti congressuali contenenti idee, progetti e proposte per la Venezia, Mestre e tutta l’area metropolitana e sottoscritti da almeno cinquanta persone, tra iscritti e non. E a giudicare dal numero di documenti arrivati alla segreteria del partito, il dibattito sarà vivace. Sono sei i documenti presentati e i due più di peso sono quelli che fanno capo ai filo-governativi renziani e agli ex Democratici di sinistra, quelli che nell’ultima battaglia per la segreteria nazionale si erano schierati con Gianni Cuperlo. Tra i firmatari del documento renziano ci sono tra gli altri gli ex assessori Andrea Ferrazzi e Alessandro Maggioni, il sottosegretario all’economia Paolo Baretta, e alcuni sindaci come Andrea Cereser (San Donà). «È un documento molto concreto», dice Ferrazzi che ne ha curato la parte urbanistica, «in cui diciamo la nostra sulla città». Nel doppio documento - per il congresso metropolitano e per quello comunale - degli ex Ds ci sono invece le firme, tra gli altri, di Gabriele Scaramuzza, dell’attuale segretario comunale Emanuele Rosteghin, e di Maria Teresa Menotto. E’ un testo, come spiega Scaramuzza, imperniato «sulla necessità di ripartire dal diritto al lavoro e sul ruolo dei circoli del partito». C’è poi il documento di Nicola Pellicani, sottoscritto da nuovi iscritti al partito democratico, e tra questi l’ambientalista Gianandrea Mencini e il rappresentante del comitato Mestre Second Life, Leandro De Rossi. Un documento apprezzato anche dagli iscritti di area Sel - il gruppetto di Federico Camporese - che potrebbe, nel caso si trovasse la giusta mediazione, sfociare nella candidatura alla segreteria di Pellicani. Ma se alcuni parlano di una possibile mediazione, altri temono una scalata ostile. Un peso l’avranno anche i documenti presentati dal gruppo 7 luglio (tra i firmatari Alessanda Poggiani e Marina Dragotto) e dal presidente della Municipalità di Venezia Giovanni Andrea Martini che pone l’accento soprattutto sui problemi del centro storico. Infine un documento - se pur privo delle 50 firme - è stato presentato anche dai sette circoli del Pd del Miranese per chiedere di poter contare di più.
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