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Saldi mascherati, scoppia la polemica

Saldi mascherati o addirittura palesi, è scontro tra i commercianti del centro. Mentre si attendono invasioni epocali dell’outlet di Noventa a partire dall’alba di domani, nel sogno effimero del...

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Saldi mascherati o addirittura palesi, è scontro tra i commercianti del centro. Mentre si attendono invasioni epocali dell’outlet di Noventa a partire dall’alba di domani, nel sogno effimero del capo firmato e certificato a prezzi scontatissimi, gli esercenti della città preparano il terreno verso il 5 gennaio, martedì appunto, con qualche stratagemma. Fioccano strani punti di domanda sulle vetrine, negozi che “svuotano tutto”, o diventano anch’essi dei piccoli outlet.

Ma c’è anche chi ha osato scrivere su qualche vetrina la parola “Saldi” a chiare lettere. E poi ci sono le trattative private alla cassa. «Non è giusto», protestano alcuni commercianti di San Donà, «qualcuno ha fatto il furbo fino a ieri, poi ha ritirato tutto perché sentiva odore di segnalazioni e denunce. Bisogna essere seri, rispettare le regole, anche se la concorrenza è tanta e il centro città deve combattere con centri commerciali e outlet. Non possiamo imbastire una guerra di sconti e saldi tra di noi quando già il lavoro è difficile per tutti».

Le vendite promozionali hanno regole ben precise da osservare, vanno comunicate debitamente, comunque sono spesso legate a chiusure degli esercizi che magari poi non si verificano. Una selva di regole e una gara a non rispettarle pur di catturare l’attenzione dei consumatori sempre più indecisi ed esigenti in fatto di sconti. Resta il fatto che in questi giorni non si sono verificati particolari controlli, nonostante le minacce di reciproche denunce.

Investito della questione, il presidente della Confcommercio mandamentale, Angelo Faloppa, è salomonico: «Chi sbaglia e infrange regole e leggi ben precise va punito con le debite sanzioni che sono previste. Al momento, giuste o sbagliate che siano, ci sono delle regole ben precise. I saldi sono a partire dal 5 gennaio e vanno rispettate queste date. Poi spetterà ad altri decidere se le regole del gioco vanno mutate, ma questo è un altro aspetto della questione che sarà analizzato a tempo debito».

Giovanni Cagnassi

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