«Allarme smog, intervenga la magistratura»
Città metropolitana invasa dai veleni. Bettin: «Dopo le ultime elezioni, quasi nessun Comune agisce»
di Mitia Chiarin
MESTRE. «Si muova la magistratura. Si muovano i cittadini». Il presidente della Municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, e noto ambientalista usa stavolta la pagina di Facebook per lanciare anche lui l’allarme smog che avvelena questi giorni prima di Natale in città.
«Da settimane un impasto velenoso di polveri sottili e altre sostanze nocive inquina aria, ambiente, polmoni nel Veneto e in tutto il Nord», denuncia Bettin, ex assessore all’Ambiente. «Da settimane, come peraltro fa da anni impunita, la Regione se ne frega, il cosiddetto assessore all'Ambiente si chiama fuori e rinvia ai Comuni il compito. Erano già pochissimi i Comuni che facevano qualcosa, ma dopo le ultime elezioni amministrative, con la destra e la Lega più becere al governo, sono diventati ancora meno. Qualche anno fa si mosse qualcosa quando la magistratura aprì qualche inchiesta su chi, avendo il dovere di difendere la salute dallo smog, non lo faceva. È tempo che ricominci, o nulla cambierà».
Un appello importante, quello di Bettin: la magistratura. dice, dovrebbe tornare ad indagare sulle responsabilità dei sindaci che in qualità di autorità sanitarie dei loro territori non fanno nulla contro l’inquinamento da polveri sottili. A Venezia non è la prima volta che la politica è finita davanti ad un giudice per l’inquinamento da polveri sottili: nel 2012 l’ex assessore regionale Giancarlo Conta, accusato dal pm Gava di omissione in atti d'ufficio per l'inquinamento da Pm10 (dal 2005 al 2010) con una pena richiesta di 8 mesi, venne assolto dai giudici perché “il fatto non sussiste”.
Ora Bettin torna a chiedere ai giudici veneziani di indagare ancora sulla tutela ambientale di Regione e Comuni sui lori cittadini. Una foto gira da giorni sul web: mostra la pianura padana vista dal satellite, una grande e diffusa cappa di smog che pesa anche sulla neonata città metropolitana. Qui, a parte Venezia (che ha ripetuto le limitazioni per le auto No Kat e ha messo un limite per il riscaldamento delle case) e salvo Spinea e Mirano (anche loro multano i mezzi No Kat circolanti), nessuno fa nulla contro le polveri sottili, che intanto quest’anno galoppano con livelli davvero preoccupanti. I dati giornalieri dell’Arpav non ammettono ignoranza: 76 sforamenti da inizio 2015 del Pm10 nella centralina di via Beccaria a Marghera, 70 a Spinea, 63 al parco Bissuola a Mestre, 69 in via Tagliamento. Solo nel 2013, sul fronte aria le cose sono andate bene, merito del maltempo e della crisi industriale.
Quelli furono i dati migliori degli ultimi dieci anni. Il 2015 si chiude con un’aria pessima che non cambia da quasi da una ventina di giorni: le polveri sottili (Pm10 e m2.5) prodotte da un inquinamento globale (le colpe vanno distribuite tra traffico veicolare, navale ed aereo, inquinamento industriale, riscaldamento, impianti in apparenza economici come le stufe a pellet, per fare qualche esempio) rende l’aria irrespirabile. E molte famiglie, con figli piccoli malati di asma, sono da settimane in allarme. Nel silenzio della politica.
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