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Distretto di polizia San Donà capofila ma non ci sarà Jesolo

Stasera consiglio comunale straordinario sulla sicurezza L’assessore Trevisiol: «Pronti ad ascoltare le opposizioni»

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Consiglio comunale sulla sicurezza, stasera l’assemblea si riunisce su spinta delle opposizioni. Sulla scia di tensione per furti e rapine, che statisticamente aumentano con l’avvicinarsi delle vacanze natalizie anche in questo territorio molto vasto, la minoranza ha fortemente voluto il Consiglio comunale straordinario per stimolare il dibattito su uno dei temi più caldi e redditizi anche dal punto di vista politico.

Intanto, si profila tra gli obiettivi dell’amministrazione comunale e del vicesindaco, assessore alla sicurezza, Luigi Trevisiol, un vero distretto di polizia che si distaccherà completamente da Jesolo e il litorale. L’ipotesi di unirsi a Eraclea, Jesolo e Cavallino sembra dunque sfumata definitivamente e sarà il Basso Piave a muoversi autonomamente senza il litorale. San Donà punta a unirsi con Noventa, Torre di Mosto, Musile, Ceggia, sempre che non ci siano altri obiettivi più in alto. Qualcuno ha avanzato addirittura l’ipotesi di unire questi Comuni del Basso Piave a Venezia per sfruttare altri finanziamenti nel quadro di una polizia metropolitana vera che si allarghi al territorio. Per il momento si cerca di realizzare un distretto limitato a questi Comuni. Il vice sindaco Trevisiol si dice pronto ad ascoltare le proposte dell’opposizione senza preclusioni: «Hanno chiesto questo Consiglio e immagino che avranno delle proposte che potremmo anche prendere in considerazione se buone e attuabili. Mi auguro non sia l’occasione per strumentalizzazioni e polemiche inutili».

Il Comune ha già fatto molto. La telecamera di sorveglianza è puntata su piazza IV Novembre, zona calda per lo spaccio e altri episodi di violenza. Vicolo Nuovo è stato bonificato dopo che per anni era una delle vie considerate più pericolose della città. La polizia locale lavora di concerto con le altre forze dell’ordine e ci sono molti carabinieri e agenti in borghese che tengono sotto controllo la città e le frazioni laddove il personale a disposizione lo permetta.

Adesso si punta a un progetto di potenziamento e sostituzione delle vecchie e malfunzionanti videocamere di sorveglianza, molte delle quali non funzionano e non sono collegate alle centrali per il controllo dei filmati. Solo così la città potrà essere davvero sotto stretta e costante sorveglianza anche per quanto riguarda gli incidenti e la sicurezza delle strade. Il controllo di vicinato ha sensibilizzato molto i residenti che si stanno organizzando con sempre nuovi quartieri che hanno aderito al progetto.

Giovanni Cagnassi

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