In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Padre Patriciello celebra la messa per Cristina Pavesi

CAMPOLONGO. Comune, parrocchie, scuole ed associazioni unite in due giornate di legalità e in memoria di Cristina Pavesi. Tante le iniziative in programma presentate ieri dall’associazione “Mondo di...

1 minuto di lettura

CAMPOLONGO. Comune, parrocchie, scuole ed associazioni unite in due giornate di legalità e in memoria di Cristina Pavesi. Tante le iniziative in programma presentate ieri dall’associazione “Mondo di Carta”.

È una visita di 2 giorni di padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano terra dei fuochi, che sarà a Campolongo sabato 12 e domenica 13 dicembre. Padre Patriciello, durante le due giornate incontrerà i ragazzi delle scuole sabato dalle 10 alle 12 al centro civico di Bojon.

Alle 19 sarà alla parrocchia di San Nicola di Bojon, alle 21 in sala consiliare di Via Roma incontrerà la cittadinanza di Campolongo. Il momento clou sarà domenica 13 dicembre con la messa delle 9,30 nella chiesa di Campolongo. Padre Maurizio officierà la messa in suffragio di Cristina Pavesi, vittima innocente della mafia del Brenta e di Felice Maniero a 25 anni esatti dalla sua morte, alla presenza delle autorità civili e militari.

«Era infatti il 13 dicembre del 1990 – spiega per gli organizzatori Oriana Boldrin - alle 18,05 quando l'esplosione del treno a Vigonza per mano di Maniero e dei suoi sodali uccise sul colpo Cristina Pavesi. Giovane alla quale il comune di Campolongo ha intitolato una borsa di studio insignita lo scorso anno della medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella».

Padre Maurizio tratterà del problema della gestione dei rifiuti. Parlerà inoltre delle morti di bambini ed adulti a causa dell'inquinamento del suolo provocato dalla camorra che smaltiva i rifiuti in modo anomalo nei territori, in particolare della Campania, responsabili di questo scempio sono state anche alcune ditte del Veneto.

«La terra campana è per sua natura molto fertile- conclude la Boldrin - ma negli ultimi 30 anni è stata devastata dalla bramosia di denaro della camorra, che ha devastato intere aree rese improduttive con la conseguente perdita di posti di lavoro e del bene più importante: la salute e la vita». (a.ab.)

I commenti dei lettori