In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Tiratori scelti sopra i tetti per controllare la Piazza

Solo quattro i varchi di ingresso a San Marco, oltre 400 le persone impegnate per ordine pubblico, sicurezza e soccorso durante i funerali di Valeria Solesin

Carlo Mion
2 minuti di lettura

VENEZIA. Quando la bara ha lasciato il molo del Todaro per essere portata in cimitero, la tensione è diminuita tra gli appartenenti alle forze dell’ordine che in tre giorni sono riusciti, assieme al Comune a organizzare un funerale in piazza San Marco con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro della difesa Roberta Pinotti, i rappresentanti delle tre religioni monoteistiche e ottomila persone arrivate a salutare per l’ultima volta una ragazza assassinata dai terroristi. E tutto questo non in uno stadio ma in centro storico a Venezia, nella città dove, per definizione, gestire l’ordine pubblico è fare ogni volta un miracolo.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) In ottomila a San Marco per l'ultimo omaggio a Valeria Solesin]]

Ieri a in piazza San Marco c’è stata una prova di efficienza che ha visto impegnate quattrocento persone tra uomini delle forze dell’ordine, polizia locale, protezione civile, suem, croce rossa, protezione civile e vigili del fuoco. Una prova generale di dispositivo di sicurezza per contingentare l’afflusso in piazza San Marco, in vista dell’apertura del Giubileo, prevista per il 13 dicembre, ma soprattutto per il carnevale.

Sono stati organizzati vari filtri a partire già da diverse centinaia di metri da piazza San Marco. Filtri che via via sono diventati sempre più stretti con l'avvicinarsi al luogo della cerimonia. Solo quattro i varchi utilizzati, dei dodici esistenti, per accedere. Uomini delle forze dell’ordine e vigili urbani in servizio ai varchi indossavano il giubbetto antiproiettile, per i vigili urbani è stata una novità assoluta. Di solito a indossarli sono solo gli agenti della polizia locale che fanno posti di blocco stradali durante la notte. Per poter averne a sufficienza il comando della polizia locale ha chiesto aiuto a forze dell’ordine e ai vigili urbani di Jesolo.

Al luogo della celebrazione si poteva entrare dal ponte della Paglia, dal molo della Zecca, dalla Torre dell'Orologio e dall'Ascensione. A ogni varco, oltre ad agenti della polizia locale erano presenti uomini delle varie forze dell'ordine in borghese e in divisa e ogni varco avrà in dotazione un metal detector portatile. Strumento che è stato utilizzato solo in un caso e per fortuna senza esito.

Da diversi punti alti della piazza uomini di polizia e carabinieri controllavano l'intero perimetro. Tra questi anche tiratori scelti. Inoltre, in caso di emergenza, gli agenti potevano contare anche su un disturbatore di onde radio. Questo se gli artificieri avessero avuto la neccessità di intervenire su qualche pacco o borsa sospetti o si dovesse temere la presenza di un ordigno radiocomandato.

In servizio anche alcune squadre di sanitari del Suem e della Croce Rossa che, oltre ad allestire un punto fisso di primo soccorso, hanno percorso in lungo e in largo la piazza pronti a intervenire nei vari settori.Tutto questo dispositivo che, in gran parte deriva da quello messo in piedi per la visita, nel 2011 di Papa Benedetto XVI, sarà riproposto per i grandi eventi che si svolgeranno in centro storico, in futuro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori