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«Il Lido resta un buco nero puntiamo sul suo rilancio»

Appello di Scarpa (Ava) al prosindaco Romor: «Ex ospedale, sviluppo turistico buco del Palacinema: dobbiamo capire quali progetti ha l’amministrazione»

di Simone Bianchi
1 minuto di lettura

LIDO. «Il Lido rimane sotto il profilo turistico un buco nero; un territorio che attualmente non ha una sua anima, ma che vive di luce riflessa con Venezia. Bisogna fare assolutamente qualcosa per rilanciarlo». Claudio Scarpa, il direttore dell’Associazione veneziana albergatori (Ava), non usa giri di parole per commentare il presente di un’isola che da anni cerca di uscire da una involuzione che sta lasciando pesantemente il segno. «Intendiamo discuterne nel prossimo consiglio direttivo dell’associazione, e per questo abbiamo invitato il prosindaco del Lido», aggiunge Scarpa. «L’isola ha bisogno di sostegno. Comprendiamo che la nuova amministrazione ha avuto bisogno di prendere le misure al contesto, ma è comunque arrivato il momento di discutere del futuro e del rilancio anche di questa realtà. Capirne soprattutto la destinazione turistica, perché l’incremento di posti letto in centro storico e a Mestre ha messo in sofferenza gli alberghi dell’isola, che ora si riempiono solo quando Venezia è piena».

Tanti i temi che finiranno sul tavolo del prossimo direttivo dell’Ava. «Si deve capire cosa ne sarà nei prossimi mesi dell’Excelsior e del Des Bains, alberghi che trainavano il comparto», sottolinea ancora Scarpa. «Ma anche quale rapporto devono avere turismo e residenzialità, dal momento che troppo spesso si sono create incompatibilità, con alcuni abitanti a protestare per concerti o altre manifestazioni che magari per poche ore a loro modo creavano disturbo o disagio. E poi c’è la partita dell’ex ospedale con i suoi progetti di recupero dal degrado e rilancio, e che però stanno accumulando pesanti ritardi. Come del resto lo stesso “buco” del palacinema con le attività congressuali che si confrontano con un quadro pieno di incertezze sugli spazi utilizzabili. Il 60 per cento degli alberghi lidensi è associato all’Ava, quindi percepiamo bene la situazione di stand-by in cui vive l’isola. Il Lido è fermo e ha bisogno invece di ripartire a fronte di troppo tempo perso in passato».

E una delle note più dolenti sono ormai i costi per raggiungere l’isola. «Con la maggiore offerta di camere in terraferma, sono sempre meno i turisti che guardano al Lido anche per la spesa da affrontare per raggiungerlo in ferry boat o motoscafo. Non è un problema da poco, e in tempo di crisi le persone non ci pensano due volte e scelgono altre destinazioni».

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