In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Spese legali rimborsate a Calatrava

Prosciolto dall’accusa di errori, il Comune gli verserà 15 mila euro

1 minuto di lettura

Il Comune verserà prossimamente all’architetto Santiago Calatrava circa 15 mila euro di rimborso di spese legali per il giudizio che la Corte dei Conti del Veneto aveva promosso sulla vicenda della costruzione del Quarto ponte sul Canal Grande - progettato dal grande architetto catalano - e sul problema dell’aumento dei costi per l’opera e dei ritardi.

Un giudizio che si era concluso con il pieno proscioglimento di Calatrava, chiamato in causa in quanto all’epoca dei fatti contestati dalla Corte dei Conti era incaricato della progettazione definitiva-esecutiva del Ponte e della consulenza alla direzione lavori relativa alla costruzione.

È vero che il Ponte della Costituzione è costato molto più del previsto (11,6 milioni contro i 6,7 a bando) e per realizzarlo sono stati necessari 2052 giorni contro i 456 annunciati - aveva sentenziato la Corte dei Conti ma ritardi e costi lievitati non sono dovuti a errori di progettazione dell’architetto Santiago Calatrava, quanto ad interventi di miglioria decisi dal Comune su un “prototipo status symbol”. La Corte dei Conti aveva assolto l’archistar e i dirigenti pubblici che seguirono i lavori: gli ingegneri Roberto Scibilia e Salvatore Vento, prosciogliendo Roberto Casarin per mancata audizione in corso di indagini. Un segno rosso a cancellare i 3,8 milioni di euro che invece il procuratore Carmine Scarano pretendeva come risarcimento. Nessun danno erariale per le casse pubbliche, aveva deciso il collegio: anzi, al Comune l’onere del pagamento delle spese legali, a cominciare da quelle di Calatrava. E a proposito dell’articolo uscito sul giornale di giovedì sull’ovovia agganciata al ponte di Calatrava, per un refuso, nelle ultime righe del pezzo sono saltate dopo “ovovia” le parole “agganciata al ponte” di Calatrava.

I commenti dei lettori