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Danneggiate 50 auto in sosta un ragazzo rischia il linciaggio

Sottomarina: di notte un gruppo di vandali prende a calci in via Barbarigo gli specchietti in una specie di gara, un campeggiatore trentenne di Abano li rincorre, ne acciuffa uno e lo consegna ai carabinieri

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SOTTOMARINA. Raid vandalico ai danni delle macchine dei vacanzieri. Via Barbarigo, la strada dei campeggi, è stata presa di mira da un gruppo di ragazzi, appena maggiorenni, che si sono divertiti di notte a dare calci agli specchietti delle vetture in sosta. Almeno una cinquantina di auto sono state danneggiate, con danni da 25 mila euro, finché un villeggiante, svegliato dai rumori, è uscito in strada e ha rincorso i ragazzi che stavano gareggiando a chi danneggiava più specchietti. Il gruppo, 6-7 persone tra cui anche alcune ragazze, si è dileguato tra le roulotte e le tende, ma uno di loro, un diciottenne lombardo, è stato fermato all’ingresso di un campeggio. Di fronte all’evidenza non ha potuto negare, minimizzando il numero di auto colpite. Ha rischiato il linciaggio di alcuni vacanzieri, che erano corsi in strada realizzando di avere la propria auto rotta. Nel frattempo sono arrivati i carabinieri di Chioggia, che hanno preso il giovane e portato in caserma per contestargli il reato.

Una notte movimentata quella tra mercoledì e ieri, per il campeggio Atlanta, vicino al quale si è svolto il parapiglia. «Erano circa le 2»,racconta la signora Ancilla di Limena (Pd), «e dormivo in roulotte con la finestra aperta, quando ho cominciato a sentire schiamazzi e botti. Ho guardato fuori e ho visto un gruppo di ragazzi che avanzavano scalciando le macchine. Anche mio figlio si è svegliato proprio mentre colpivano la sua auto. È corso giù e ha inforcato la bicicletta per andarli a fermare. Nel frattempo un altro giovane ha saltato il cancello e li ha rincorsi».

«La mia Chevrolet era l’ultima della fila», racconta Simone. «Ho visto che con un calcio frantumavano lo specchietto, mentre contavano i numeri della loro impresa: chi 4, chi 8, chi 12. Quando abbiamo saputo dell’intera via saccheggiata, ho realizzato che quei numeri fossero riferiti alle auto spaccate da ciascuno».

In contemporanea un trentenne di Abano, Gianmaria, ha saltato il cancello del campeggio ed è sceso in strada raggiungendo il gruppo, che si è poi sparpagliato tra gli alberi e le tende del campeggio Miramare, duecento metri più in là. È riuscito a scovarne uno e a parlargli, convincendolo a prendersi le sue responsabilità. Nel frattempo ha chiamato i carabinieri. «Sono intervenuto perché non si può sempre girare la testa e far finta di nulla», spiega. «Quando sono sceso dal letto e ho visto quello che stava combinando il gruppo di giovani in strada, non ho esitato. Ho saltato il cancello del Camping Atlanta e li ho rincorsi. Dall’altra parte Simone si era messo a fare lo stesso in bicicletta. Quando mi hanno visto hanno allungato il passo e sono entrati al Miramare, sicuri di potersi nascondere. Ed in effetti molti ci sono riusciti, tranne uno, che si era messo dietro ad un albero vicino all’ingresso. Subito ha cercato di negare ma quando gli ho detto che nel nostro campeggio c’erano le telecamere che lo avrebbero comunque incastrato, ha ammesso di aver rotto un paio di specchietti».

Degli altri complici non si sa nulla. I danni alle macchine invece sono stati presto scoperti, anche se pochi hanno sporto denuncia. «Dall’inizio della strada ai campeggi», aggiunge Leonardo, di Monselice, «ci saranno state più di cento macchine in sosta: almeno la metà aveva gli specchietti rotti. Il ragazzo ha veramente rischiato, perché la gente era arrabbiatissima».

Paola Pilotto

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