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Eletto il primo Consiglio: 11 scranni al centrodestra, 6 al centrosinistra, uno al M5s

Nella nuova assise entrano nove sindaci, tra i Comuni più grandi spicca l’assenza di Mira

Francesco Furlan
2 minuti di lettura
Luigi Brugnaro al voto: è lui il sindaco della Città metropolitana 

VENEZIA. Nove sindaci, sei consiglieri comunali di Venezia, due sole donne, dodici comuni rappresentanti e - sul piano politico - undici eletti nel centrodestra, sei nel centrosinistra, uno tra i grillini.

I volti del nuovo Consiglio metropolitano 

Lunedì pomeriggio, dopo la giornata elettorale di domenica, al termine delle operazioni di spoglio sono stati proclamati i 18 primi consiglieri della Città metropolitana di Venezia. La prima convocazione del consiglio - cui spetterà il compito di preparare lo statuto - sarà il 31 agosto, a Ca’ Corner, dove ci sarà il passaggio ufficiale di consegne tra il commissario Cesare Castelli e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro,sindaco della città metropolitana.

L'affluenza al voto da parte dei consiglieri dei Comuni della provincia è stata dell’80,9%: determinanti le decisioni prese dei consiglieri comunali di Venezia il cui peso nell’urna è stato quattro volte tanto rispetto a quello dei consiglieri di Mira, Chioggia e San Donà. Non è un caso che tra i consiglieri comunali di Venezia non ci siano state defezioni con l’eccezione di Giovanni Pelizzato (lista Casson) che, al rientro delle vacanze, non è riuscito a raggiungere il seggio. Le polemiche che si erano accese domenica sera nei suoi confronti si sono placate ieri all’evidenza che il suo voto non sarebbe stato determinante né per far eleggere la consigliera Monica Sambo - come aveva ipotizzato il Pd - né per cambiare i rapporti di forza tra schieramenti.

I risultati del voto 

 

Rapporti di forza. Dei 18 nuovi consiglieri metropolitani 11 sono stati eletti nella lista di centro-destra, 6 della lista di centro-sinistra e 1 appartiene al Movimento 5 Stelle. Rispetto alle ipotesi dei giorni scorsi il centrodestra guadagna almeno un consigliere metropolitano a scapito del centrosinistra. L’analisi del voto dice che sono stati premiati, anche nei comuni più piccoli, i candidati appoggiati da Brugnaro, e tutti di area moderata, come il sindaco di Pianiga (Massimo Calzavara), quello di Jesolo (Valerio Zoggia) e il consigliere comunale di Cavarzere (Amedeo Bernello). Entrano nel consiglio metropolitano anche quattro consiglieri comunali di Venezia, tre della lista Brugnaro e uno di Forza Italia. La Lega sarà rappresentata dal sindaco di Fossalta di Piave, Massimo Sensini, il più eletto. Il centrosinistra ha invece convogliato i suoi voti su quattro sindaci e due consiglieri comunali di Venezia, Nicola Pellicani (lista Casson) e Andrea Ferrazzi (Pd). Delusione nel Movimento 5 Stelle che pensava di portare a casa due consiglieri. Ce ne sarà solo uno, ma soprattutto non ci sarà nessuno di Mira, dove è mancato il lavoro di squadra per far eleggere Michele Pieran, arrivato alle spalle di Flavio Berton, consigliere di Scorzè. Nove sindaci, Mira fuori. L’assenza di un rappresentante di Mira - tra i quattro comuni più grandi dell’area metropolitana - è il dato più significativo sul piano della rappresentanza territoriale. Viceversa fa il botto Scorzè che, oltre ad avere il consigliere grillino, ha eletto anche il sindaco. Nel complesso sono stati nove i primi cittadini eletti (Fossalta di Piave, Pianiga, Chioggia, Jesolo, Scorzè, Salzano, Dolo, San Michele, San Donà).

Voto ponderato. Per capire i dati: la preferenza dei consiglieri di Venezia valeva 932 voti, mentre nei comuni oltre i 30 mila (come Mira) era di 227. Per i comuni tra i 10.001 e i 30.000 (Spinea) era di 99, per quelli tra i 5.001 e i 10.000 (ad esempio Stra) era di 76, mentre per i comuni sotto i 5000 (come Cona) era di 43, e infine per quelli sotto i 3.000 (Teglio) era di 30.
 

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