Annullato il risarcimento famiglia restituirà 1,8 milioni
Bambino nato con lesioni cerebrali nel 1987 e causa avviata nel 2001: ribaltata la prima sentenza su indicazione della Cassazione e riabilitato l’operato dei sanitari di Villa Salus durante il parto
di Giorgio Cecchetti
La Corte d’appello di Venezia (presidente Mario Bazzo) ha ribaltato, anche su indicazione della Corte di Cassazione, una precedente sentenza imponendo ad una famiglia di Mestre di restituire a Villa Salus un milione e 800 mila euro che l’ospedale aveva consegnato a causa di una precedente decisione dei giudici.
I fatti sono del 1987, ma i genitori e i fratelli del neonato, che durante la nascita aveva subito gravi lesioni celebrali, avevano avviato la causa contro la clinica di via Terraglio nel 2001, chiedendo un risarcimento milionario e in un primo momento gli erano stati concessi tre milioni e 800 mila euro. Dopo tredici anni arriva il verdetto che sostiene non via sia alcuna colpa e, quindi, nessuna responsabilità da parte dell’ospedale mestrino.
I genitori del neonato avevano sostenuto che la mancanza di un continuo monitoraggio del cuore del feto (prima e durante il parto) e la conseguente scelta di non procedere al parto cesareo avrebbero causato le lesioni al piccolo. Villa Salus, con gli avvocati Alfredo Bianchini e Francesca Busetto, si è sempre difeso affermando di aver prestato alla gestante e al neonato un’assistenza sanitaria esente da qualsiasi colpa: l’andamento regolare della gravidanza, la breve durata del travaglio (poco più di un’ora), l’assenza di gravi segnali allarmanti, i tempi tecnici necessari all’allestimento della sala operatoria e per l’anestesia in caso di cesareo avevano sconsigliato quest’ultimo.
«Ad avviso della Corte», scrivono i giudici veneziani, «Villa Salus ha fornito la prova di aver prestato alla paziente e al nascituro un’assistenza adeguata secondo le regole dell’arte all’epoca del parto». E ancora: «Non sono configurabili elementi di colpa nell’operato dei sanitari nell’aver scelto di procedere con il parto per vie naturali, in quanto la scelta del parto naturale, in base ad una valutazione ex ante era quella preferibile». Così, oltre a non ottenere alcun risarcimento, i giudici hanno disposto che la famiglia mestrina dovrà restituire il milione e 800 mila euro versati dall’ospedale sulla base di una precedente sentenza della Corte d’appello lagunare (poi annullata dalla Cassazione nel corso del 2014). I giudici romani hanno dettato, con la loro decisione, i principi ai quali si è uniformata la quarta sezione della Corte veneziana presieduta dal giudice Bazzo, respingendo definitivamente ed integralmente le pretese dei genitori e dei fratelli del neonato e del suo legale.
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