Venezia, già armati i primi quaranta vigili urbani
L’obiettivo di Brugnaro e Agostini è la pistola per tutti. Un ampio turn-over per avere in servizio agenti più giovani

VENEZIA. Sono già stati armati in permanenza da ieri i primi 40 vigili urbani che hanno già tenuto i corsi di tiro e di formazione all’uso della pistola, ma, progressivamente, l’intero corpo della polizia municipale - oggi sono 363, ma le intenzioni del nuovo sindaco Luigi Brugnaro è di aumentare notevolmente il loro numero, cominciando dai 70 in aggiunta che saranno assunti entro l’anno - sarà dotato in pianta stabile della pistola di servizio.
Il nuovo comandante della polizia municipale Marco Agostini - che manterrà comunque sino a fine agosto anche l’incarico di direttore generale, in attesa che Brugnaro scelga il suo successore - si muove, sul tema, in piena sintonia con il nuovo sindaco, e non da ieri.
Già con la Giunta Orsoni la “svolta” della pistola sembrava imminente ed era stata bloccata oltre che dall’opposizione dei sindacati, anche da una contrarietà sostanziale da parte di larghi strati del Partito Democratico.
La riforma della pistola non era andata avanti neppure con il commissario Vittorio Zappalorto, proprio perché l’armamento dei vigili urbani era considerato una decisione “politica”, da affidare eventualmente al nuovo sindaco. Che l’ha subito presa, d’intesa con Agostini, anche se rimangono alcuni aspetti tecnici da chiarire, come il rientro nelle proprie abitazioni dei vigili che finiscono il servizio e devono portare a casa l’arma di ordinanza.
Sul merito del provvedimento, però, l’Amministrazione Brugnaro non vuole sentire ragioni anche perché per alcuni servizi - dai piantoni in servizio a Ca’ Farsetti ai giri notturni di ronda, il possesso della pistola è già previsto dal regolamento di polizia municipale e perché Venezia, sarebbe, in questo senso, un’eccezione.
In città come Padova, Treviso o Vicenza la polizia municipale – si fa notare da Ca’ Farsetti - gira già armata in servizio e se a questo si aggiunge la dichiarata volontà di Brugnaro di puntare sulla sicurezza e su un migliore controllo del territorio, si capisce anche l’operazione sui vigili urbani. L’obiettivo è quello di aumentarne notevolmente il numero dei vigili urbani in servizio - oggi sono appunto meno di 400 contro, ad esempio, i circa 800 di Bologna e i 1000 di Firenze - e anche di “ringiovanire” il corpo di polizia municipale di Venezia, la cui età media sarebbe oggi intorno ai 50 anni per servizi che richiedono sul territorio anche notevole impegno fisico. È questo un punto delicato della questione, perché il normale turn-over dei vigili in servizio - sono circa 6 all’anno quelli che mediamente vanno in pensione - non sarebbe sufficiente a garantire il ricambio e il rafforzamento che la nuova Amministrazione vorrebbe attuare. È, naturalmente, anche un problema di risorse, perché ad esempio i prepensionamenti costano. Si punterebbe, piuttosto, allo spostamento di parte del personale in altri servizi comunali, per consentire così anche una politica di nuove assunzioni. Intanto i circa 20 ex vigili provinciali che saranno assunti a Ca’ Farsetti a tempo indeterminato già entro l’anno, saranno tutto destinati a rafforzare i controlli sul traffico acqueo, vista l’importante esperienza già maturata in quesrto campo a Ca’ Corner. Quanto ai 50 vigili urbani che saranno invece assunti part-time andranno tutti a garantire un miglior controllo del territorio. A cominciare dal Lido che, anche con la stagione balneare, avrebbe solamente 8 vigili in servizio effettivo.
Enrico Tantucci
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