"Condizioni disumane": rivolta dei profughi a Eraclea, strada occupata
Un centinaio di migranti in strada per protestare contro le modalità di accoglienza, in particolare per le condizioni di igiene dei locali e per il sovraffollamento. Si sono vissuti momenti di forte tensione, chiamato d'urgenza il prefetto Cuttaia
Giovanni Cagnassi
ERACLEA. "Condizioni disumane", un centinaio di migranti hanno bloccato il centro questa mattina, lunedì 13, per protestare contro le modalità di accoglienza.

In particolare i profughi lamentano il sovraffollamento del residence e le scarse condizioni igieniche. La cittadina in piena stagione si è divisa tra i pro e i contro, sicuramente la maggioranza.
[[(MediaPublishingQueue2014v1) I profughi in strada a Eraclea]]
Chiamato d'urgenza il prefetto a Venezia, che è tenuto informato sull'evoluzione della situazione.
Protesta choc dei migranti a Eraclea: strada occupata
Sul posto carabinieri e polizia: si sono vissuti momenti di forte tensione, ma le forze dell'ordine hanno mantenuto la situazione sotto controllo.
Eraclea Mare ospita circa 270 migranti al residence "Magnolie" di via Olivi. "Li abbiamo visti dormire sui materassini perché non ci sono posti. Non hanno saponi, detergenti, dentifricio, lenzuola", avevano denunciato nei giorni scorsi dei turisti. Stamattina la situazione è precipitata.
Alle 12.30 il gruppo di manifestanti si è nettamente ridotto: in strada sono rimasti una ventina di profughi. Intanto proseguono frenetiche le riunioni istituzionali, a Eraclea è arrivato il vice prefetto.
Verso le 14 anche gli ultimi irriducibili hanno lasciato la strada.
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