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Un amore contrastato da un padre violento

L'uomo si è accanito contro l'auto dove si trovavano la figlia e il fidanzato. Attimi di paura giovedì sera in via Bembo

di Diego Degan
1 minuto di lettura

SOTTOMARINA. Ha strappato le spazzole tergicristallo e, usandole a mo’ di punteruolo, ha fracassato il parabrezza e si è accanito anche sul tetto. Dentro l’auto, un ragazzo abbraccia la fidanzata, proteggendola col suo corpo dalla pioggia di pezzi di vetro. Lui resta ferito in più punti, ma non in modo grave. A fermare la furia dell'uomo ci pensa il padre del ragazzo. E si scopre che il violento è il padre della ragazza.

C’è un amore contrastato all’origine di questo episodio, avvenuto giovedì sera, verso le 19, in via Bembo.

Stefano, 24 anni, ed Evelin, 19, si amano da tempo e, come è naturale, vorrebbero costruirsi una vita insieme. Alla ricerca di un lavoro sicuro e ben remunerato, Stefano aveva risposto ad un annuncio ed è andato a lavorare a Londra, tornando ogni tanto per vedere la fidanzata. Evelin, studentessa di scienze politiche, voleva seguirlo oltre Manica. I suoi genitori – madre chioggiotta, padre di origine iraniana, in Italia da decenni – avrebbero preferito vederla finire gli studi ed esercitavano su di lei una forte pressione psicologica (con qualche ceffone annesso) che le impediva di studiare serenamente.

Così Evelin, tre mesi fa, si era trasferita, a sua volta, a Londra, dove aveva trovato anche un lavoro. Inutili i tentativi di rappacificarsi con la famiglia d’origine.

Ma, qualche giorno fa, i due ragazzi sono rientrati a Chioggia per provarci di nuovo. Il padre di lei, saputo del rientro, si era messo a cercarli e li ha trovati, in auto, in quella strada stretta dove abita una zia della ragazza. Ha bloccato l’auto, con due bici e si è accanito contro il mezzo, inferocito. Stefano, per cercare aiuto, ha cominciato a suonare il clacson, per attirare gente. In molti si sono fermati a guardare, molti hanno chiamato i carabinieri, ma nessuno è intervenuto. A disarmare l’aggressore è stato il consuocero, che l’ha anche trattenuto fino all’arrivo dei carabinieri. Al pronto soccorso Stefano ha avuto una prognosi di nove giorni. L’aggressore è stato denunciato dalla famiglia del ragazzo.

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