La chiesetta di Dolfina rischia di chiudere
CAVARZERE. «Non chiudete la chiesetta di Dolfina». L’appello viene da Ornella Mancin, medico di base in città ma, in questo caso, portavoce della comunità della piccola frazione cavarzerana ai...
CAVARZERE. «Non chiudete la chiesetta di Dolfina». L’appello viene da Ornella Mancin, medico di base in città ma, in questo caso, portavoce della comunità della piccola frazione cavarzerana ai confini con Chioggia.
Una comunità che sta cercando di convincere il vicario parrocchiale, monsignor Francesco Zenna, a soprassedere, o almeno rinviare, l’ipotesi di chiusura del luogo di culto.
A indurre la Curia a prendere la drastica decisione, spiega la Mancin «sono ragioni squisitamente economiche: la parrocchia non è in grado, da sola, di sostenere i costi della ristrutturazione». Quanto alla Curia, «non è interessata», non per mancanza di spirito pastorale, ovviamente, ma perché «la parrocchia è troppo piccola e il gioco non vale la candela». Resta il fatto che verrebbe a essere chiuso «un edificio di un certo pregio che in ogni caso rappresenta la memoria collettiva di una comunità». La chiesetta, infatti, fu costruita nel sito di un antico oratorio settecentesco nel 1938 dai nobili Malvezzi, con la collaborazione della gente del posto, nel 1949 fu ceduta, con il terreno circostante, alla curazia di Dolfina che fu elevata al rango di parrocchia nel 1955. Ora, dopo decenni, l’edificio avrebbe bisogno di una “ripassata” e la parrocchia ha presentato alla Curia «un piano economico, senza aver finora ricevuto alcuna risposta ufficiale, ma solo l’ordine di chiudere per un rischio sicurezza non tuttavia verificato» aggiunge la Mancin. Inutile dire che la ventilata chiusura dell’edificio dispiace a molti, non solo ai (purtroppo pochi) abitanti di Dolfina. Ora si tratta di vedere se tale dispiacere potrà tramutarsi in qualche forma di finanziamento popolare, almeno parziale, per i lavori di ristrutturazione, o se si dovranno attendere tempi migliori.
Diego Degan
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