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Tratta di clandestini: arrestato dalla polizia

Il somalo trentenne aveva appena accompagnato un minore arrivato dalla Libia al treno che da Venezia avrebbe dovuto portarlo in Germania. Il ragazzino era senza documenti e biglietto.

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Gli agenti della Polfer in servizio a Santa Lucia 

VENEZIA. Era arrivato sulle coste italiane dalla Libia con un viaggio clandestino. Gli avevano promesso di andare in Germania, dove potersi creare una nuova vita. Invece il suo viaggio si è fermato in stazione a Venezia, nella notte tra sabato e domenica. E' stato arrestato un somalo di 30 anni, M.I.A. le sue iniziali, considerato parte dell'organizzazione che prometteva ai profughi di raggiungere luoghi sicuri. L'accusa è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Gli agenti polizia ferroviaria del reparto di Santa Lucia, durante una normale attività di controllo della stazione, hanno concentrato la loro attenzione sul convoglio in partenza per Vienna e in particolare su una coppia di africani, di cui uno minorenne. L’adulto, notando la pattuglia, ha indirizzato il ragazzino nella direzione opposta a quella degli agenti, così da evitare un possibile controllo. Dopo aver accompagnato il ragazzo sul treno con le raccomandazioni di non dire nulla alla polizia e avergli fornito le ultime indicazioni sul viaggio, di tutta fretta il somalo ha guadagnato l’uscita della stazione. Gli agenti della Polfer tempestivamente lo hanno fermato e identificato. E' stato verificato che il minore che aveva poco prima accompagnato al treno era senza documenti e senza biglietto. Portato negli uffici della Polizia ferroviaria, il minore ha raccontato il viaggio clandestino dalla Libia, descrivendo anche ll’operato dei trafficanti di esseri umani che gli avevano promesso di giungere in Germania e di cui il somalo trentenne faceva parte.

 

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