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Esposto contro il rumore Il sindaco: «Accuse false»

Jesolo. Il Comune finito sotto accusa per non aver ancora emanato l’ordinanza Il Comitato “Mazzini Live”: vogliono far chiudere tutti i locali, ci tuteleremo

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JESOLO. «Le affermazioni nell’esposto degli albergatori sono molto gravi, adesso attendiamo di esaminarle con attenzione assieme ai tecnici del Comune, ma fin d’ora possiamo dire che non sono vere». Il sindaco Valerio Zoggia è sobbalzato sulla sedie mentre ieri mattina faceva colazione come sempre molto presto prima di andare in Comune a lavorare. L’ultimo esposto in ordine di tempo presentato dagli avvocati Valentina Gasparini e Luigi Ravagnan adombra addirittura l’omissione in atti d’ufficio dell’amministrazione per non aver provveduto per tempo a una regolamento sugli orari di apertura e chiusura dei locali dopo 8 mesi.

Anche i gestori dei locali della piazza sono perplessi. «Questa nuova puntata della telenovela sul disturbo della quiete pubblica in piazza Mazzini ci lascia assolutamente basiti e sconcertati», dice Alberto Teso per Mazzini Live, «l’estate non è ancora iniziata, praticamente non abbiamo avuto un weekend di sole e, soprattutto, i locali hanno sempre gli impianti sotto sequestro e gli orari di apertura sono ancora quelli stabiliti dalla Procura: nonostante tutto questo, i soliti ignoti riprendono la loro campagna denigratoria nei confronti degli operatori e della città intera. Basta, siamo veramente ai limiti della mania di persecuzione, se non addirittura del procurato allarme. Ribadisco che ci sono ancora i sigilli agli impianti di emissione sonora e uno dei quattro locali colpiti dal sequestro dell’estate scorsa ha addirittura chiuso».

«Probabilmente non basta», aggiunge, «questi signori dimostrano di volere la chiusura totale dei locali di piazza Mazzini e almeno potrebbero avere il buon gusto di dirlo chiaramente. Tra l’altro continuiamo a non sapere chi sono i soggetti che si lamentano. Ho depositato oltre un mese fa in Comune una richiesta formale di accesso agli atti, al fine di sapere chi sono gli albergatori rappresentati dai due avvocati che firmano gli esposti, ma ancora non mi è stato risposto, peraltro violando la legge 241/90, perché abbiamo il diritto di sapere chi sono e quanti sono questi che denigrano continuamente la città e i locali del centro».

«È un albergatore solo? Sono due, dieci, cento?», si chiede, «mi permetto di osservare, infine, che l’esposto ha l’obiettivo sbagliato. Infatti non andava fatto contro il sindaco, ma semmai contro la Procura e il Tribunale di Venezia, perché il Comune non ha fatto altro che applicare il provvedimento di sequestro del 13 agosto. Invito il sindaco ad agire per il reato di calunnia nei confronti dei firmatari dell’esposto, come peraltro faremo noi per gli eventuali contenuti diffamatori appena potremo prendere visione».

Giovanni Cagnassi

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