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Sinopoli, sentenza a maggio nuova perizia permettendo

Il giudice Scaramuzza detta i tempi del processo per la morte del consulente finanziario aggredito nel 2012: i sei imputati hanno chiesto il rito abbreviato

di Giorgio Cecchetti
1 minuto di lettura

Il 13 maggio toccherà al pubblico ministero Stefano Buccini avanzare le sue richieste di condanna, quindi nello stesso giorno all’avvocato di parte civile (si sono costituite moglie e sorella della vittima) Emanuele Fragasso. Cinque giorni dopo, il 18, la parola la prenderanno i difensori e il 27 dello stesso mese la sentenza.

Questi i tempi dettati ieri dal giudice veneziano Alberto Scaramuzza, dopo che gli avvocati dei sei imputati hanno comunicato di aver scelto il rito abbreviato, cioè di voler essere processati allo stato degli atti senza finire in aula davanti al Tribunale.

Il processo è quello per l’aggressione al consulente finanziario mestrino Gabriele Sinopoli avvenuta in via Verdi nella notte tra il 2 e il 3 settembre di tre anni fa. Sinopoli, 19 mesi dopo, era morto in una stanza dell’ospedale all’Angelo.

Potrebbe, però, frapporsi un ostacolo alla sentenza di maggio: l’avvocato Fragasso, il quale ritiene, grazie anche ad una consulenza medico legale di parte in cui si afferma che la causa del decesso di Sinopoli siano state le lesioni provocate dall’aggressione, che gli imputati vadano giudicati per omicidio preterintenzionale, al contrario del rappresentante dell’accusa, il quale invece aveva chiesto il loro rinvio a giudizio per lesioni volontarie aggravate, visto che il suo consulente tecnico afferma che il decesso è avvenuto per le patologie di cui Sinopoli già soffriva in precedenza (aveva subito il trapianto del fegato, era stato colpito da un infarto e da un blocco renale) e non a causa dell’aggressione.

Il legale, dunque, chiederà al giudice di svolgere una perizia medico legale, in modo da stabilire quale sia alla fine il reato di cui debbano rispondere i sei giovani. Lo stesso magistrato, del resto, aveva ordinato al pm di chiedere il rinvio a giudizio dei sei contestando sia l’omicidio preterintenzionale sia le lesioni volontarie, naturalmente in modo alternativo. Alla fine, comunque, toccherà a lui sciogliere questo nodo e proprio per questo è probabile che probabilmente sarà accolta la richiesta di una perizia.

Gli indagati sono il 23enne Giuseppe De Simone, Marco Seibessi, 31 anni, Sebastian Troiani, 28 anni, Antonio Marigliano, 20 anni, e Andrea Campagna, 26 anni, tutti di Marghera, Giuseppe Bartolo, 31 anni, di Zelarino. A colpire più volte Sinopoli sarebbe stato soltanto il primo, gli altro lo avrebbero spalleggiato.

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