In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Scontro mortale a Marcon condannato a quattro mesi

Si è concluso ieri il processo per la morte di Veronica Gaggiato, 31 anni, nel 2012 È stata applicata la pena minima per omicidio colposo. Annunciato il ricorso

1 minuto di lettura

MARCON. Stava andando ad una festa in compagnia dell’amica Nicole: era proprio alla guida della Punto dell’amica, quando un tremendo scontro con un Suv ha ucciso Veronica Gaggiato, 31 anni, impiegata in uno studio di consulenza legale di Mestre e residente in via San Liberale di Marcon. Era una sera di giugno del 2012.

Ieri, davanti al Tribunale monocratico di Venezia, Fabio Santoro - che era alla guida del Suv - è stato condannato a 4 mesi di reclusione per omicidio colposo.

Al termine della sua requisitoria, il pubblico ministero Walter Ignazitto aveva chiesto una condanna più pesante a un anno e 4 mesi di reclusione, concludendo per la responsabilità piena dell’imputato nell’aver provocato l’incidente mortale. Nella sua arringa - al contrario - l’avvocato difensore Simone Zancani si è invece battuto per la mancanza di nesso di casualità: secondo la difesa, lo scontro mortale non sarebbe avvenuto per una mancata precedenza all’incrocio, ma perché la Punto aveva effettuato una inattesa inversione a U. Un impatto violento che - ha sostenuto l’avvocato - Santoro non aveva potuto in alcun modo evitare.

Bisognerà attendere il deposito delle motivazioni da parte del giudice, per conoscere il perché della condanna, che riconosce sì la responsabilità dell’uomo nel sinistro mortale, ma riduce al minimo la pena.

L’incidente aveva molto scosso la comunità di Marcon.

Veronica stava percorrendo con la sua Fiat Punto via dello Sport a Marcon, in compagnia della sua amica Nicole, che le aveva chiesto di guidare la sua automobile, perché non si sentiva bene: le due giovani donne stavano andando ad una festa. All’incrocio con viale Trento Triesce lo scontro fatale con il Suv Nissan condotto da Fabio Santoro: un impatto violentissimo, che aveva sfondato la portiera del lato guidatore, trascinando la vettura lungo la strada per alcune decine di metri. Per Veronica Gaggiato non c’era stato nulla da fare: soccorsa d’urgenza dal personale del Suem 118, giunta ancora in vita all’ospedale all’Angelo, era spirata poco prima di entrare in sala operatoria e ai medici non era rimasto di fatto che decretarne la morte. Ferita, per qualche giorno in prognosi riservata, ma mai in pericolo di vita, l’amica che le sedeva a fianco. Come ferito era rimasto anche l’investitore.

L’avvocato Zancani ha già annunciato l’intenzione di impugnare la condanna in appello.

Roberta De Rossi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori