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Zeolite: «Nessuna speculazione»

Il sindaco ha fugato i dubbi sui progetti per l’area dello stabilimento

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MIRA. Il consiglio comunale di Mira si schiera in modo unanime a sostegno della lotta dei lavoratori della Zeolite approvando un ordine del giorno in cui si chiede la convocazione delle parti al Ministero e nel contempo si invita la Regione ad adoperarsi perché ciò avvenga in tempi strettissimi. Zeolite è l’azienda chimica mirese che ha in forza 40 operai e che rischia lo stop definitivo alla produzione per un contenzioso in atto con la Reckitt Benckiser per il pagamento di alcuni servizi che quest’ultima le fornisce.

«Una situazione paradossale», hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori intervenuti in Consiglio, «dal momento che non c’è crisi di lavoro o di commesse, anzi. Tuttavia già adesso la produzione è ferma perché le due aziende non trovano un accordo sul pagamento dei servizi forniti da Benckiser, i cui costi sono lievitati negli ultimi mesi da 120.000 a 400.000 euro. Continuare nello stallo attuale vuol dire chiudere Zeolite, perché il tipo di produzione non consente pause prolungate degli impianti. Il timore è che qualcuno punti proprio a questo, magari in vista di una speculazione sui terreni che si renderebbero disponibili in caso di dismissione degli impianti».

Il sindaco Alvise Maniero, oltre a ripercorrere le tappe degli incontri sin qui avvenuti in Prefettura, Comune e Regione per cercare di risolvere la vertenza che sta tenendo le famiglie con il fiato sospeso, ha voluto fugare ogni dubbio sui rischi di una possibile speculazione finanziaria sui terreni fronte Naviglio, ora occupati da Zeolite. «La nuova stesura del Pat», ha detto, «esclude del tutto l’area Zeolite dalla possibile riconversione dall’attuale destinazione produttiva, che riguarda solo aree già dismesse e soggette comunque ad accordo di programma pubblico-privato». (a.ab.)

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