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Una struttura sanitaria da 30 milioni di euro

Il nuovo centro per anziani e disabili sarà realizzato entro il 2017 a Duna Verde Oltre 180 posti letto (90 gestiti dall’Asl), 55 alloggi, spazi verdi vicini al mare

di Gemma Canzoneri
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CAORLE. Una struttura sanitaria del valore di circa 30 milioni di euro realizzata su un terreno delle dimensioni pari a 45 mila metri cubi, oltre 180 posti letto (di cui 90 accreditati dall’Asl) e 55 appartamenti di supporto per gli ospiti: questi sono solo alcuni dei dati riguardanti il nuovo centro per disabili e anziani che la fondazione Opera Immacolata Concezione di Padova, con l’ausilio del Comune di Caorle, realizzerà entro il 2017 nella frazione di Duna Verde.

Un progetto che vedrà la luce dopo quasi sedici anni di lavoro e che diverrà un servizio fondamentale per il territorio sotto molti profili: primo tra tutti quello ambientale, dato che l’area interessata, ora sede dell’ex colonia marina Nostra Signora di Lourdes, risulta da anni in uno stadio molto avanzato di degrado.

Non da meno è il valore sociale che la struttura porterà, basato su un nuovo modello di assistenza per i disabili e per chi non è più autosufficiente che dà più valore alle persone. Un nuovo servizio sanitario di alta qualità (Hospice, protezione Alzheimer, stati vegetativi permanenti, disabilità, assistenza anziani) che si colloca nel territorio e che sarà complementare rispetto alle altre strutture di assistenza già presenti.

Ma soprattutto un valore turistico: «Sanità e turismo rappresentano un binomio di eccellenza», ha detto il sindaco Luciano Striuli, «saremo finalmente in grado di recuperare sul target turistico sanitario che fino ad ora abbiamo perso per la mancanza di strutture adeguate».

«L’intera struttura si svilupperà su due diversi complessi che lavoreranno in sinergia», ha spiegato l’architetto Radames Carbonera, «un centro servizi dotato di una grande reception, aree per attività di supporto agli ospiti, mensa, laboratori, piscine, studi medici, una chiesa e molto altro, e un gruppo di residence subordinato composto da 55 unità abitative di circa 60 metri quadrati l’una, ma soprattutto grandi spazi verdi a pochi passi dal mare».

La struttura, i cui lavori cominceranno al più tardi entro ottobre di quest’anno, si avvarrà di circa 120 dipendenti che, conferma il presidente della Fondazione Angelo Ferro, saranno selezionate sul territorio: «Il nostro obiettivo», ha aggiunto Ferro, «è l’accoglienza e soprattutto riuscire a dare la possibilità di progettare una nuova prospettiva per chi non può più lavorare a causa di incidenti sul lavoro e per gli anziani che non sono uno scarto della società, ma una risorsa». Una filosofia diversa dell’assistenza che vuole vedere negli anziani una parte viva della comunità.

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