La messa in latino piace: «Raddoppiatela»
MIRANO. Messa in latino, la tradizione potrebbe raddoppiare. Proprio nei giorni in cui il vescovo di Treviso Gianfranco Agostino Gardin passa in rassegna le parrocchie del vicariato di Mirano, il...
MIRANO. Messa in latino, la tradizione potrebbe raddoppiare. Proprio nei giorni in cui il vescovo di Treviso Gianfranco Agostino Gardin passa in rassegna le parrocchie del vicariato di Mirano, il “Gruppo fedeli miranesi” spinge per portare a due gli incontri con la celebrazione del rito romano antico a Mirano, a oggi ancora unico comune di terraferma in cui si celebra la messa in latino liberalizzata da Papa Benedetto XVI nel 2007.
Proprio oggi, come ogni secondo sabato del mese, la liturgia romana pre-conciliare tornerà ad essere celebrata alle 16.30 nella chiesa di San Leopoldo Mandic. Nelle stesse ore in cui il vescovo si intratterrà con i consigli pastorali di Mirano nella sala conferenze della parrocchia, a fianco, nella chiesa, risuoneranno le note della messa cantata in rito romano dal coro della cappella musicale della chiesa di San Simeon Piccolo di Venezia e celebrata da monsignor Giuseppe Vardanega. Il gruppo che cura la celebrazione in conformità al “motu proprio” di Papa Benedetto è in attesa in queste settimane di portare a due le celebrazioni mensili in latino a San Leopoldo, in base agli accordi fatti con la stessa curia. Servirà ancora del tempo, l’obiettivo è ottenere il permesso per la fine di quest’anno.
Uno dei promotori, il miranese Francesco Boato, spiega le ragioni del “doppio ritorno al passato”: «Sono molti i fedeli che hanno richiesto l’aumento delle celebrazioni. Oggi la messa è frequentata da una media di circa 60-70 persone e continuiamo a ricevere richieste, anche da parte di giovani da tutta la provincia e anche da fuori, che vorrebbero prestare servizio come ministranti. È probabile inoltre che presto vengano chiamati a cantare il gregoriano cori di parrocchie vicine». (f.d.g.)
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