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Nonnina detective incastra il suo truffatore

Vedova 86enne di Cavarzere porta ai carabinieri il bicchiere da dove ha bevuto il malvivente: "Qui c'è il suo dna"

di Diego Degan
1 minuto di lettura
Il laboratorio del Ris dei carabinieri 

CAVARZERE. Hanno derubato, pochi giorni fa, una vedova 86enne, usando il solito trucco del bicchiere d'acqua. Ma proprio questo trucco gli si potrebbe ritorcere contro, permettendo l'identificazione di almeno uno dei due truffatori.

Lo schema è quello solito: si sono presentati un uomo e una donna, dicendo di essere dell'Asl (in questo caso) o di qualche altro ente e sono riusciti, con le buone, a entrare in casa.

Poi l'uomo ha chiesto un bicchiere d'acqua ed è andato in cucina, insieme alla vittima, mentre la complice ha sottratto alla vedova qualche decina di euro e una collana.

Ma il ladro ha bevuto da quel bicchiere e ci ha lasciato il dna e ora, dopo la denuncia della 86enne che ha tenuto accuratamente da parte il “corpo del reato”, i carabinieri del Ris lo stanno già analizzando, nella speranza di dare un nome a quel dna.

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