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«Trasparenza e difesa dei posti di lavoro»

Cesare Castelli: la priorità è gestire gli esuberi dell’ex Provincia in modo che nessuno resti senza occupazione

di Roberta de Rossi
2 minuti di lettura

È arrivato a Ca’ Corner da Bari alle 13.30 di ieri e alle 15.30 ha voluto incontrare i giornalisti, per ribadire che gli «piace lavorare con la porta aperta, dare informazioni su tutto quello che facciamo, perché se io da cittadino vengo tenuto all’oscuro di quel che fa l’amministrazione pubblica dove vivo, mi arrabbio, e non vedo perché dovrei comportarmi io così, quando l’amministrazione pubblica sono io».

Così Cesare Castelli, neo commissario della Provincia di Venezia, chiamato a traghettare Ca’ Corner verso la città metropolitana, ovvero, all’elezione del nuovo sindaco di Venezia che sarà - di prima battuta - anche sindaco metropolitano. Tutto è ancora molto vago - non c’è lo statuto e la Regione non ha definito quali materie delegare - ma di certo la Provincia come l’abbiamo conosciuta sinora non c’è più e Castelli si unisce ai colleghi di questa città commissariata, dal Comune di Venezia al Consorzio Venezia Nuova. Prima emergenza: gestire l’esubero di 160 dipendenti che dovranno essere ricollocati altrove o rischiano di perdere il lavoro: la legge impone il taglio delle spese di personale del 30%.

«L’impegno è a fare tutto il possibile e l’impossibile, restando nella legge, per evitare che qualcuno resti senza lavoro, in anni di altissima disoccupazione», spiega Castelli. Come fare, però, è prematuro. «Mi servirà almeno un mese per conoscere bene le diverse situazioni: incontrerò certamente tutti i rappresentanti dei comuni del territorio per sentire le loro osservazioni», prosegue il commissario, che oggi incontrerà i dirigenti provinciali e prenderà appuntamento con il collega Zappalorto, con il quale nelle prossime settimane discuterà sia dei dipendenti da ricollocare sia del nuovo statuto della città metropolitana, che ancora non c’è.

«Questa è materia prettamente politica e certamente non prenderemo decisioni vincolanti», commenta ancora Castelli, «però penso che una bozza dettagliata potrà essere utile a chi arriverà. Il lato positivo di questa situazione è che potremo guardare alle altre città metropolitane, prendendo ciò che funziona e cambiando quello che non va».

Cesare Castelli è romano e nella sua vita al servizio del ministero dell’Interno è stato anche commissario a Reggio Calabria, Salerno, alla Provincia di Brindisi, a Roma, alla direzione della scuola per segretari generali di Comuni e Province. Abiterà nell’appartamento di servizio della Provincia a Ca Corner.

«Finora ho conosciuto Venezia da turista, soprattutto d’estate, ma anche una volta a Carnevale e a Capodanno», racconta il commissario, «certo ora è ben altro. Non sono spaventato da una città con così tanta storia, ma un po’ di timore per il nuovo c’è. L’esperienza tornerà utile, spero: a Brindisi dovevamo chiudere una società di multiservizi con 152 dipendenti, per legge, anche se la società era in utile. Siamo riusciti a mantenere i posti di lavoro perlomeno fino al 2016». L’impegno è a fare altrettanto per i dipendenti provinciali in esubero: «Il mio impegno è governare la transizione verso la città metropolitana garantendo che il relativo processo di riordino avvenga in base a piani di riassetto - organizzativo, economico e finanziario - che assicurino la messa in mobilità, per quanto possibile, di personale garantito dall’acceso al trattamento previdenziale o da ricollocare presso altro datore di lavoro pubblico, sulla base di adeguate e democratiche forme di informazione e partecipazione, come previsto dalla legge. Sarà mia cura cercare di mantenere all’ente tutti i rimanenti dipendenti, motivandoli». Cesare Castelli resterà in carica per 60 giorni dopo l’insediamento del nuovo sindaco e della giunta: più o meno fino ad agosto.

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