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Vigili armati a San Donà i grillini votano con la Lega

Non è bastata la particolare coalizione in Consiglio per far passare la mozione La maggioranza la riproporrà dopo la creazione del distretto di polizia locale

di Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura

Mozione per l'armamento della polizia locale, il Movimento 5 Stelle vota con la Lega, ma la mozione del Carroccio viene respinta.

L'amministrazione comunale rilancia con la bozza già pronta del distretto di polizia locale che entro l'anno potrebbe vedere uniti tutti gli agenti del territorio del Basso Piave fino al litorale. Il vice sindaco, e assessore alla sicurezza, Luigi Trevisiol, ha annunciato che la bozza di convenzione è già pronta, è stata presentata in giunta e presto verrà esaminata dai vari Comuni.

«Abbiamo in programma questo distretto di polizia locale», spiega, «molto vasto e allargato a tutto il territorio, nel quale potremo condividere risorse e personale e prendere in considerazione anche di armare gli agenti».

La Lega, che quando era in maggioranza ha provato per anni ad armare gli agenti del comando senza riuscirvi, ha tentato nuovamente con questa mozione elaborata dal segretario Monica Corazza con il partito e il consigliere Giuliano Fogliani che ha sempre difeso questo proposito.

Curiosamente Guido Salvestroni, dell'associazione San Donà 5 Stelle, ha votato a favore assieme al Carroccio. «Ritengo che la situazione sia tale per cui la sicurezza richieda agenti della polizia locale armati», spiega Salvetroni, «come del resto avviene anche in altri Comuni limitrofi e in tutta Europa. Ho votato in coerenza del fatto che siamo forza di opposizione, ma anche per il buon senso di una proposta che deve essere presa in considerazione dopo i recenti fatti di cronaca e la percezione di insicurezza che hanno i cittadini». Favorevoli anche altri esponenti dell'opposizione, tra cui Albino Zangrando e Enrico Fingolo.

Le altre forze di opposizione hanno attaccato la maggioranza, in particolare Scegli Civica, con la capogruppo Anna Maria Babbo, che fa parte della lista che con Oliviero Leo, poi dimissionato, si è battuta per armare gli agenti.

«Come minoranza», dice la Babbo, «denunciamo il grave attacco alla democrazia e alla dialettica politica in seno al Consiglio ad opera della maggioranza. Alla richiesta da parte della minoranza di poter sospendere per pochi minuti la seduta al fine di approfondire alcuni aspetti relativi a una mozione in discussione, è stato risposto con un assoluto diniego. È già la seconda volta che il gruppo di maggioranza rigetta una simile richiesta avanzata da tutti i gruppi politici che rappresentano la minoranza. È un fatto mai accaduto, a mia memoria», conclude la consigliera di minoranza, nelle precedenti amministrazioni».

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