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Guerra dei parcheggi a Tessera Il Comune al Consiglio di Stato

Delibera del commissario autorizza il ricorso contro sentenza del Tar favorevole alla Save Si contestava il via libera al parcheggio con bus navetta nell’area del locale “Pes.co”

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TESSERA. Continua la “guerra” dei parcheggi a Tessera, che si consuma anche a suon di ricorsi al Tar. Sul vecchio contenzioso tra il Comune di Venezia e la Marco Polo Parking, società che gestisce il parcheggio di via Triestina 159 realizzato dalla famiglia Benetazzo a fianco del “Pes.co” e utilizzato da molti viaggiatori diretti al vicino aeroporto Marco Polo di Tessera, si era inserita anche la Save, società di gestione dell’aeroporto con un ricorso vinto in parte al Tar contro il Comune. Una sentenza che ora il commissario Zappalorto ha deciso di impugnare presentando ricorso in Consiglio di Stato.

La vicenda prende il via nel 2006 quando il Comune di Venezia concede il permesso a costruire per ristrutturare il vecchio spazio florovivaistico che ha lasciato il posto al locale di ristorazione con piscina e dove è stato realizzato anche un parcheggio non considerato conforme alla destinazione urbanistica dell’area. Arrivarono anche i sigilli della Procura, eseguiti dalla Polizia municipale. Poi arriva anche il dissequestro ma la diatriba è arrivata fino ad oggi. Nel febbraio 2013 la Venezia Marco Polo Parking srl ha presentato una Scia (segnalazione certificata di inizio attività), per una modifica strutturale del rimessaggio auto a Tessera per 237 posti auto su una superficie di 6.822 metri quadri. La Direzione Mobilità e Trasporti del Comune ha risposto a marzo 2013 con un procedimento di rimozione, poi archiviato. Nel luglio 2013, la società ha presentato un’altra segnalazione di inizio attività per 174 posti su 4.725 metri quadri. Di traverso si mette stavolta anche la Save, società di gestione dell’aeroporto, che chiede l’annullamento dell’autorizzazione comunale e la condanna dell’amministrazione ad adottare provvedimenti inibitori di una “attività considerata illegittima”. Con la sentenza numero 919, il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso aggiuntivo ma ha accolto quello principale annullando l’archiviazione della prima Scia. Nel 2013 anche il Consiglio comunale, con una delibera, aveva normato le Norme tecniche urbanistiche vigenti escludendo le aree di park dalle zone definite Bosco di Mestre.

Contro la sentenza del Tar definita «erronea e ingiusta» il Comune ha deciso di di rivolgersi al Consiglio di Stato ritenendo «fuorviante la tesi sostenuta dal Tar per cui il parcheggio per il solo fatto di essere a pagamento non potrebbe essere qualificato come parcheggio a servizio della strada».©RIPRODUZIONE RISERVATA

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