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Famiglia finisce in strada la parrocchia offre un tetto

Marghera: suor Anna e don Roberto ospitano la mamma e il figlio a San Michele mentre il papà è da amici. L’appello: «Aiutateci», Silotto: «Interesserò il Comune»

di Alessandro Abbadir
1 minuto di lettura

MARGHERA. Una famiglia sfrattata, formata da mamma, papà e figlio piccolo, dopo due anni di pellegrinaggi da un posto all’altro finisce in strada. A salvare la situazione ci ha pensato la parrocchia di San Michele Arcangelo che da qualche giorno ospita temporaneamente la mamma, Giovanna De Luca, in una stanza di emergenza insieme al figlio di 8 anni. A raccontare la storia è direttamente la donna. «Circa due anni fa», dice, «siamo stati sfrattati da una casa in via Oslavia, a ridosso del parco del Piraghetto. Per circa un anno io, mio marito Antonio e mio figlio siamo stati ospiti in una casa di una amica».

La situazione però non è andata avanti con quella sistemazione. «Anche da quella casa», spiega la donna, «ce ne siamo dovuti andare. Fortunatamente in quel periodo sia io che mio marito lavoravamo e per questo siamo riusciti a pagarci una stanza per dormire in un albergo della zona». La donna infatti è operatrice di assistenza sanitaria e il marito Antonio meccanico industriale. La crisi economica però si è fatta sentire e anche quei lavori sono terminati. «Abbiamo dovuto così lasciare l’albergo», racconta Giovanna. «Fortunatamente mio marito ha trovato lavoro come operaio in Sicilia. L’impiego però era a tempo determinato e per questo, circa un mese fa siamo tornati in Veneto, alla conclusione di quel lavoro».

Per qualche tempo la donna il marito e il piccolo sono stati ospiti di amici in un campo nomadi della zona, ma anche quella situazione è diventata da qualche giorno impraticabile. «Tre giorni fa», spiega la donna, «eravamo letteralmente in strada. Per fortuna sono giunti in nostro aiuto suor Anna e don Roberto, parroco della chiesa di San Michele Arcangelo, che ci hanno dato un tetto. Io e mio figlio dormiamo in una stanza della parrocchia, mentre mio marito ha trovato una sistemazione provvisoria da amici».

Da qui l’appello: «Siamo cittadini italiani», dice la donna, «chiediamo una casa, un alloggio. Non possiamo restare ospiti dalla parrocchia in via Fratelli Bandiera per molto tempo. Qualcuno in Comune ci aiuti». Una prima risposta arriva dal delegato alla Casa della Municipalità di Marghera, Mario Silotto: «È davvero un caso grave. Non è giusto soprattutto che, con un bambino di mezzo, una famiglia non abbia un alloggio. Interesserò del problema l’Ufficio Casa del Comune».

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