Ambientalisti in corteo al Lido: «Mostra del Cinema sfregiata dal buco»
Venerdì una manifestazione di protesta con partenza dal Gran Viale e arrivo al Palazzo del Cinema. Per il Coordinamento delle associazioni è necessario ridare dignità a tutta l’area del Festival

LIDO. Si sa, la Mostra dei cinema è una vetrina internazionale, ma non solo per attori affermati e debuttanti. Quest’anno anche per chi vuole protestare. Dopo i dipendenti comunali, che hanno dichiarato sciopero e organizzato una manifestazione davanti al Palazzo del cinema per la serata dell’inaugurazione, il 27 agosto, anche il Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido si mobilita per la sera del 29 agosto, venerdì. Hanno indetto una manifestazione, che partirà dall’inizio del Gran Viale alle 18 e terminerà, manco a dirlo, davanti al Palazzo del cinema.
«Per il quinto anno il buco sfregia la Mostra del cinema» si legge in un volantino-comunicato che le varie associazioni lidensi hanno firmato. Si tratta dello scavo che doveva preludere alla costruzione del nuovo e faraonico Palazzo del Cinema, uno dei progetti che doveva celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, un progetto che è fallito miseramente e ha lasciato agli abitanti del Lido e, nei giorni della Mostra, ai cinefili di tutto il mondo che la frequentano l’obbrobrio del buco, che quest’anno è circondato da una palizzata dipinta di blu. «Costato ben 40 milioni di euro pubblici», si legge nel comunicato, «a seguito di progetti speculativi e distruttivi».
La manifestazione di venerdì, comunque, è convocata anche su altri obiettivi e non solo per protestare contro quel buco aperto cinque anni fa e che nessuno ha ancora pensato di chiudere i n qualche modo. Gli ambientalisti contestano pure la chiusura e l’abbandono dell’ospedale al Mare e il degrado in cui da anni è lasciato e numerosi progetti nell’isola definiti «dissennati» nel volantino. Eccoli: il nuovo Blue Moon, il ponte di via Lepanto, il nuovo megapontile dell’Actv, porta d’entrata per il Lido assieme a Piazzale Santa Maria Elisabetta, i cui lavori cono parimenti contestati, la pista ciclabile di Ca’ Bianca. Non manca naturalmente il Mose, che per le associazioni ambientaliste non è altro che «un monumento alla corruzione, alla devastazione ne al malgoverno» e l’ultimo orrore è indicato nei numerosi abbattimenti degli alberi dell’isola.
Per chi ha organizzato la manifestazione è necessario prima di tutto «ridare subito dignità all’area della Mostra dei Cinema, quindi riutilizzare in modo compatibile i luoghi abbandonati, degradati come l’ex Ospedale al Mare, la Favorita, gli ex edifici militari e le vecchie colonie». Le linee guida del movimento sono quelle dettate dalla parola d’ordine della massima cura dei beni comuni, come le aree naturalistiche, le pinete, ma anche il teatro Marinoni, per creare un turismo ecologico e culturale di qualità sia al Lido sia a Pellestrina. Infine, puntano il dito contro chi fino ad ora ha amministrato la città. «Ci vuole più trasparenza e dialogo con i cittadini» affermano.
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