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Ruba un vaporetto in piena notte: «Dovevo tornare al Lido»

Per fermare il 28enne, che ignora l’alt della polizia e scorazza nei canali al timone del natante, gli agenti sono costretti a un arrembaggio

di Carlo Mion
1 minuto di lettura

VENEZIA. «Dovevo tornare al Lido e a quell’ora non c’erano più corse». Questa l’incredibile giustificazione fornita da un moldavo di 28 anni ai poliziotti che lo hanno arrestato questa notte perché ha rubato un vaporetto.

Il furto è stato scoperto praticamente in tempo reale dal personale della centrale Actv addetto al monitoraggio dei natanti attraverso il sistema di videosorveglianza.

Alle 2,50, i tecnici hanno visto partire dal molo il numero 83 e hanno immediatamente attivato il sistema gps per “pedinarlo”: il vaporetto ha puntato verso Canale dell’Orfano e a dargli la caccia si sono messi una pattuglia della polizia e un altro vaporetto, che è riuscito ad affiancarlo per tentare di fermarlo.

Il numero 83 ha però proseguito la sua corsa, sbatacchiando qua e là contro qualche altra barca ormeggiata e imboccando deciso il tratto della laguna in direzione del Lido.

A metà tragitto è stato intercettato dalla pattuglia della polizia, che, visto che a bordo ignoravano l’ordine di fermarsi, ha tentato l’arrembaggio: un agente è riuscito a salire sul mezzo e ha ingaggiato una collutazione con il moldavo al timone, rimediando anche un pugno in faccia.

Alla fine, il ladro è stato immobilizzato e il vaporetto ha attraccato al Lido, dove l’immigrato è stato preso in consegna e scortato in carcere con l’accusa di rapina impropria e lesioni ai danni dell’agente di polizia.

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